Non c'è pace per l'Avellino, appena uscito dal processo per presunte combine dei match contro Reggina e Modena costato 2 punti di penalizzazione in classifica, che non hanno per fortuna impedito la salvezza della squadra. Ecco che ora casualmente, nell'ambito dell'inchiesta "Money gate" che ha portato oggi all'arresto del presidente del Catanzaro Giuseppe Cosentino per riciclaggio di denaro, finisce anche la squadra biancoverde. Indagando su Cosentino, la Guardia di Finanza di Reggio Calabria si sarebbe imbattuta in un presunto tentativo di combine della partita Catanzaro-Avellino del 5 maggio 2013, che come tutti ricorderanno sancì la promozione dell'Avellino in B grazie al gol di Zigoni. Sembra che ci fu un tentativo di combinare un pareggio che avrebbe avvicinato i calabresi alla zona play-out e l'Avellino alla promozione. Ma l'Avellino vinse quella partita e quindi, se anche tentativo di combine ci fu, non si realizzò.

Il procuratore della Repubblica di Palmi Ottavio Sferlazza, si è limitato a dichiarare che si sta valutando «l'eventuale sussistenza di elementi in ordine al tentativo di aggiustare l'incontro. Ove dovessero emergere delle responsabilità, come è doveroso invieremo gli atti alla giustizia sportiva». Sarebbero indagati anche Armando Ortoli, direttore sportivo, Andrea Russotto, calciatore del Catanzaro, Walter Taccone e Vincenzo De Vito.

Sezione: Copertina / Data: Lun 29 maggio 2017 alle 15:30
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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