Da «Bologna la dotta» alla «Oxford dell’India». Avventura esotica per Franco Colomba, che a fine agosto partirà per Pune, città del Sud-Ovest indiano da oltre otto milioni di abitanti. Sarà l’allenatore del Pune Fc, una delle otto squadre della nascente Indian Super League. Nel progetto è coinvolta la Fiorentina, che vuole esportare il brand viola in un Paese da 1,2 miliardi di abitanti, e altri club europei.

Colomba spiega perché ha accettato la proposta: «La Fiorentina mi ha chiesto se me la sentivo di portare il calcio italiano in quel Paese che sta cercando di espandersi e migliorare, io ho accettato con entusiasmo perché per me è una buona opportunità per vivere un’esperienza lavorativa diversa». Un incarico che va contestualizzato: «Colomba sarà i nostri occhi in India — spiega il ds viola Daniele Pradè — e sarà un anno di studio per capire chi potremmo portare in Italia».

Ma non è un ragionamento solo tecnico, c’è un discorso più ampio alla base come sottolinea l’ad viola Mencucci: «Nel processo di internazionalizzazione del brand Fiorentina abbiamo intrapreso attività in California, in Svizzera e in Giappone. Ora tocca all’India e al Pune: al loro simbolo, arancione, hanno aggiunto il viola, e della parte sportiva ce ne occupiamo solo noi».

Affidandosi, appunto, a Colomba, che porterà con sé il suo vice Giovanni Mei, il preparatore atletico Juri Bartoli e il preparatore dei portieri Piero Spinosa. Ma non solo: «Le regole della Lega impongono di avere almeno cinque indiani in campo, come “stranieri” porto con me gli ex Reggina Cirillo e Belardi, il difensore ex Cagliari Magliocchetti e mio figlio Davide, reduce dall’esperienza all’Ascoli. Hanno giocato in A, B e C e così potrò testare il livello dei calciatori indiani. È un campionato promozionale sulla falsariga di quanto successe negli Stati Uniti, con otto squadre e una durata di tre mesi, dal 15 settembre a metà novembre. Fin qui c’era un campionato nazionale e i vari tornei regionali, ma non c’era struttura perché lì il calcio non è mai stato uno sport primario. Invece ora questa struttura vogliono crearla e valutare quanto seguito di pubblico avranno, perché l’India entro qualche anno vuole proporsi come sede dei Mondiali».

Campo, panchina ma anche il fascino di una civiltà particolare. «So di essere il primo tecnico italiano che lavorerà in India e sarà anche un’esperienza di vita particolare. Pune non è lontana da Mumbai ed è una città culturalmente evoluta, dato che la chiamano la Oxford indiana».

La Fiorentina non è l’unica squadra europea presente. Si sono impegnate nel progetto anche gli spangoli dell’Atletico Madrid e gli olandesi del Feyenoord che hanno «preso» altre squadre. Il progetto Pune segna il ritorno di Colomba su una panchina dopo una stagione in cui qualche chiamata era arrivata ma senza mai concretizzarsi: «Sono onorato di essere stato scelto per questo progetto e l’avventura mi stimola perché non mi sento ancora anziano. Ritrovare una panchina e tornare ad allenare per me è importante: il passato è alle spalle, si apre un capitolo nuovo».

Sezione: Ex biancoverdi / Data: Gio 24 luglio 2014 alle 11:00 / Fonte: tratto dal corriere di bologna
Autore: Redazione Web
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