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Condò: "Dal ritiro ci eravamo accorti di alcune problematiche, dopo la Juve Stabia dovevamo cambiare. Abbiamo tutto per uscire da questa crisi"

di Marco Costanza

Luigi Condò, direttore sportivo dell'Avellino, è stato ospite della trasmissione Linea Verde Sport su Irpinia TV. 
Queste le sue parole: "Quando c'è un cambio tecnico vuol dire che qualcosa non andava. Credo che sia stato fatto un mercato con calciatori importanti, parla il curriculum per loro. E' una partenza inaspettata e l'unica cura che c'è è lavorare a testa bassa". 
Sulla condizione atletica: "Ogni allenatore ha un metodo, in ritiro a Palena, abbiamo avuto delle problematiche che avevamo notato e col tempo non si sono risolte e quindi abbiamo optato per il cambio di allenatore. Ora sta all'allenatore lavorare per cambiare questo andamento. Non ci appelliamo alla sfortuna, tutti dobbiamo dare di più. Bisogna lavorare per migliorare queste situazioni che sono andate male fino ad ora". 
Le problematiche viste già in ritiro: "Quando siamo andati in ritiro, costruendo la squadra anche alle esigenze del mister, abbiamo provato a dare ogni disponibilità. Le problematiche è normale che ci fossero, era una squadra nuova, con 15 giocatori nuovi, pensavamo che con l'inizio del campionato si potessero risolvere e dopo Castellammare abbiamo deciso di cambiare visto che quelle problematiche, dopo due mesi, erano ancora evidenti. Ma erano problematiche anche giuste, ovvero una amalgama del gruppo, dettata dai tanti calciatori cambiati". 
Sulla scelta di Pazienza: "Abbiamo preso un allenatore che ha fatto buoni risultati, era molto richiesto questa estate, anche da piazze blasonate. Ci piace come vede il calcio e i suoi concetti. Questa è una rosa certo, costruita per il 4-3-1-2, ma può fare benissimo altri due moduli, perché quando si prendono giocatori validi, si può fare qualsiasi cosa. Noi pensiamo di aver preso calciatori extra categoria, 3 giocatori che facevano i capitani in B l'anno scorso. Poi se quando arrivano qui, si dimenticano di come si gioca a calcio, è un altro discorso". 
Su Varela: "E' un giocatore molto importante. Si porta dietro un problema fisico dopo la Juve Stabia, io credo che tranquillamente si può creare spazio anche con altri moduli, tipo a Cittadella ha fatto anche la mezz'ala. Quindi credo possa ritagliarsi spazio. Lo stesso D'Amico, come ieri, può giocare anche largo". 
Centrocampo senza un mediano ruba palloni: "Penso ci sia Sannipoli, che è un giocatore che è una mezz'ala, più di quantità che di qualità, è un giocatore che ha gamba e che strappa, lo stesso Dall'Oglio, che l'anno scorso è stato mesi fermo, e ora sta un po' pagando la condizione. Lo stesso Armellino, che è più quantità che qualità, anche se ha segnato circa 3-4 gol a campionato. Non credo che non abbiamo un centrocampo che non faccia filtro o legna". 
Pizzico di fortuna: "Come ho detto non ci appelliamo a questo. Tolto la gara a Castellammare, sbagliata completamente, col Latina se facciamo gol con Marconi, cambia la partita, lo stesso ieri, abbiamo avuto 3-4 palle gol, e magari se segniamo alla fine vinciamo. Serve magari quel 10% di fortuna negli episodi che ti possa far sbloccare a livello mentale". 
Squadra lenta: "Io credo che già ieri si sia visto qualche passo avanti, la squadra aveva equilibrio, magari non aveva la forza per ripartire ma c'è stato ordine. Ma gli ultimi 20 minuti credo si sia visto un buon Avellino, che voleva vincerla la gara. C'è ancora tanto da migliorare perché è evidente, non vogliamo che questo sia l'Avellino. Dobbiamo lavorare in modo forte per raggiungere i risultati che meritiamo".
Le difficoltà: "E' evidente che ci sono difficoltà, che possono essere fisiche, mentali. Parlare dei singoli credo non aiuti, come avete citato Marconi, Armellino, Tito, Rigione. C'è da migliorare come squadra, come gruppo. Sono convinto che queste problematiche le supereremo alla grande. Questa è una squadra con giocatori che non hanno ancora dimostrato nulla, devono prendere condizione, giocare partite insieme . E' normale che ci sono scelte da fare, sapendo il rischio che si corre. Bisogna continuare a lavorare, trovando una squadra che sia degna di questo nome". 
Sulla costruzione: "Abbiamo mandato via 18 giocatori e acquistati 15. Non siamo una squadra anziana, una età media di 27 anni e mezzo. Non altissima, non siamo giovani ma esperta. Noi crediamo di aver costruito una buona squadra, la partenza non dice questo, ma credo che con il lavoro e la costanza possiamo arrivare ai nostri obiettivi". 
Amichevoli con squadre inferiori: "Noi avevamo un accordo proprio con il Sorrento, la domenica prima del campionato. Poi è saltata perchè volevano anticiparla. Non credo che comunque quello poteva cambiare la valutazione su qualcosa". 
Sulla costruzione della squadra: "Tutte le scelte sono state ragionate e condivise tutte insieme, non c'è nessun giocatore spinto da uno o voluto da un altro. Sono calciatori tutti condivisi, ragionati e portati in porto". 
Sulla riconferma di Rastelli: "Ritenevamo che non era l'ultimo arrivato, ad Avellino ha vinto sia da calciatore che da allenatore e abbiamo deciso di andare avanti con lui, assecondando le sue richieste sul mercato. Nel calcio col senno di poi è facile parlare, nel calcio si fanno delle scelte, siamo ripartiti con lui, purtroppo non è andata come volevamo e speravamo. Ora c'è Pazienza, speriamo di fare bene con lui. Sono solo i risultati che portano entusiasmo o lo levano. Sappiamo che saranno i risultati a giudicarci". 
Sul gruppo: "E' un gruppo sano, di ragazzi per bene, professionisti seri. Lo dico in modo chiaro e sincero. E' normale che ora non c'è un grande sorriso negli occhi dei giocatori, ma nemmeno nei nostri. Bisogna affrontare la situazione di petto e uscirne fuori". 
Sulla vicenda Casarini: "E' fuori dal progetto tecnico, decisione presa dai primi giorni da quanto siamo arrivati. Noi abbiamo fatto delle scelte anche in base a discussioni con l'allenatore". 


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