Cuore, grinta, determinazione. L'Avellino va: l'arma è psicologica
Cuore, tenacia, determinazione. Sono queste le armi che da oramai una stagione e mezza contraddistinguono l'Avellino: cambiano gli interpreti ma non cambia la filosofia di questa cosiddetta "provinciale" che dopo anni di buio è finalmente tornata alla ribalta del calcio nazionale grazie alle scelte oculate della dirigenza e alla mano sempre più decisiva del mister. Che, come dicevamo, anche con uomini diversi non cambia la sua impronta: squadra votata al sacrificio, alla grinta e in grado di strappare risultati anche contro avversari sulla carta più quotati. Anzi sembra esaltarsi contro quelli che sono sulla carta gli ostacoli maggiori: vedi le vittorie in trasferta a Latina quando era considerata ancora la corazzata dello scorso anno e contro Livorno e Catania, reduci dalla serie A.
Ieri questo ipotetico divario non si è visto, il trittico difensivo, seppur con qualche defezione, è riuscito ad annullare non solo uno come Calaiò ma anche qualunque velleità offensiva degli etnei. Ne è scaturita una gara forse non spettacolare, ma con un agonismo trascinante che ha portato a quasi nessuna parata da parte di Gomis e un guizzo che è valso il rigore dell'1-0. Rispetto a Perugia, dove l'Avellino aveva giocato in maniera simile ma senza però quasi mai affacciarsi dalle parti del portiere avversario, contro il Catania i Lupi ci hanno provato maggiormente e alla fine non hanno demeritato la vittoria. Anzi l'hanno saputa gestire con esperienza, quella che è sembrata mancare al Catania che forse non si è ancora saputo calare in una realtà come quella della serie B.
I Lupi ringraziano e portano a casa altri tre punti d'oro per restare lassù e continuare a sognare. Grazie anche ad un pubblico ancora una volta straordinario, un colpo d'occhio fantastico e un accompagnamento canoro per tutti i 90 minuti che ancora rimbomba nelle orecchie di ha avuto la fortuna di assistere al match. Le componenti ci sono tutte, l'unione di società, squadra e tifoseria non mancano. A Modena si va per continuare a sognare...