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De Napoli lascia l'Avellino: "Sono deluso, volevano che facessi l'uomo-immagine, ma ero qui per scoprire talenti"

di Domenico Fabbricini

Dopo aver riportato ieri la notizia dell'allontanamento di Nando De Napoli dal settore giovanile dell'Avellino, di cui era responsabile, oggi il Corriere dello Sport torna sull'argomento intervistando proprio "Rambo" che conferma la novità: "Non ne faccio più parte da due mesi. Aspettavo una risposta dalla società, da D’Agostino, al quale va comunque il mio grazie per avermi offerto l’incarico di responsabile del settore giovanile un anno fa. Però confesso che l’atteggiamento riservatomi poi mi ha amareggiato e deluso. Volevano che facessi l’uomo-immagine, che andassi in giro per televisioni a parlare. Ho declinato l’invito. Io sono tornato qua per altro, per cercare di scoprire talenti: penso di avere occhio. Non devo andare ad esibirmi in tv. Pazienza, però avrebbero potuto anche dirmelo. L’idea dell’Accademia mi piaceva, ma lateralmente, serve - servirà - anche formare le famiglie, spiegare loro che questo è un meraviglioso gioco in cui non tutti sono destinati a diventare campioni, anzi in percentuale ce n’è una parte minima. Però glielo dico ad alta voce: in questi nove mesi, nessuno che si sia avvicinato a me con fare equivoco".

Poi torna sull'aggressione verbale a Capobianco: "C’è solo una forma di sguaiata partecipazione dei genitori alle partite. I miei, per dirgliene una, non sono mai venuti a vedermi. Mai una volta. Meno si parla e meglio è, sempre".


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