.

Drago: "Zappacosta sull'esterno destro ha pochi eguali in Italia"

di Redazione Web

Il tecnico del Crotone, Massimo Drago, insegue per la prima volta la A della sua storia. Oggi è a due punti dalla promozione diretta e spera di strapparla a Latina ed Empoli. Il tecnico dei pitagorici con un trascorso in biancoverde si racconta dalle colonne de “Il Mattino”: «Era il 1990, facevo il difensore centrale, avevo solo 19 anni. Eravamo in serie B, con Nedo Sonetti allenatore, ma dopo due mesi andai in prestito al Nola. Nella seconda stagione c’era Franco Oddo, ci salvammo». Fu l’ultima permanenza in B dell’Avellino: «Vincemmo la Coppa Italia primavera con Fabio Pecchia e Vittorio Torino. L’anno precedente, invece, i più noti erano Ciccio Baiano, Fabrizio Ravanelli e capitan Amodio». Da tre stagioni ha plasmato i pitagorici: «Con tanta applicazione e lavoro settimanale, con esercizi situazionali che poi traduciamo in campo il sabato». Nel quattro ci sono giocatori di qualità che meritano la A: «Il regista Lorenzo Crisetig è l’anima della squadra, non così reclamizzato. Jacopo Dezi è una mezzala, di quantità e di buona qualità, idem Danilo Cataldi, che ha pure ottimi tempi di inserimento. Federico Bernardeschi è in prestito dalla Fiorentina, il suo talento non si discute, deve trovare continuità nel campionato e nella singola partita eppure ha doti impressionanti». Sul modulo: «Io schiero sempre il 4-3-3. Non so se recupererò per sabato il difensore centrale Ligi, a metà con il Parma, per il resto ho tutti a disposizione». Su Rastelli: «Merita i complimenti per la promozione al primo colpo e per la salvezza mai in discussione, al debutto in B». L’Avellino è veramente in crisi? «Non penso, come noi ha disputato un bellissimi campionato. Pochissime squadre hanno mantenuto un rendimento regolare, a noi è capitato una flessione a dicembre. Lo stesso Palermo inizialmente faticava». Su Zappacosta: «Sull’esterno destro ha pochi eguali in Italia. Almeno la serie A la può fare». Su Galabinov: «Non solo il bulgaro è da controllare. Lo stesso Castaldo, grandissimo campionato, nonostante tanta serie C. Camillo Ciano è un ottimo ex, con noi fece due buone stagioni, a gennaio ha lasciato il Padova». Potrebbe essere l’anno buon per la serie A ad Avellino: «I lupi hanno l’entusiasmo di un pubblico che fa la differenza con oltre 10mila presenze al Partenio, è un bel vantaggio. Non so se siano pronti per il salto, se la giocheranno in queste ultime 7 gare, per un posto fra le otto elette».Il tecnico del Crotone, Massimo Drago, insegue per la prima volta la A della sua storia. Oggi è a due punti dalla promozione diretta e spera di strapparla a Latina ed Empoli. Il tecnico dei pitagorici con un trascorso in biancoverde si racconta dalle colonne de “Il Mattino”: «Era il 1990, facevo il difensore centrale, avevo solo 19 anni. Eravamo in serie B, con Nedo Sonetti allenatore, ma dopo due mesi andai in prestito al Nola. Nella seconda stagione c’era Franco Oddo, ci salvammo». Fu l’ultima permanenza in B dell’Avellino: «Vincemmo la Coppa Italia primavera con Fabio Pecchia e Vittorio Torino. L’anno precedente, invece, i più noti erano Ciccio Baiano, Fabrizio Ravanelli e capitan Amodio». Da tre stagioni ha plasmato i pitagorici: «Con tanta applicazione e lavoro settimanale, con esercizi situazionali che poi traduciamo in campo il sabato». Nel quattro ci sono giocatori di qualità che meritano la A: «Il regista Lorenzo Crisetig è l’anima della squadra, non così reclamizzato. Jacopo Dezi è una mezzala, di quantità e di buona qualità, idem Danilo Cataldi, che ha pure ottimi tempi di inserimento. Federico Bernardeschi è in prestito dalla Fiorentina, il suo talento non si discute, deve trovare continuità nel campionato e nella singola partita eppure ha doti impressionanti». Sul modulo: «Io schiero sempre il 4-3-3. Non so se recupererò per sabato il difensore centrale Ligi, a metà con il Parma, per il resto ho tutti a disposizione». Su Rastelli: «Merita i complimenti per la promozione al primo colpo e per la salvezza mai in discussione, al debutto in B». L’Avellino è veramente in crisi? «Non penso, come noi ha disputato un bellissimi campionato. Pochissime squadre hanno mantenuto un rendimento regolare, a noi è capitato una flessione a dicembre. Lo stesso Palermo inizialmente faticava». Su Zappacosta: «Sull’esterno destro ha pochi eguali in Italia. Almeno la serie A la può fare». Su Galabinov: «Non solo il bulgaro è da controllare. Lo stesso Castaldo, grandissimo campionato, nonostante tanta serie C. Camillo Ciano è un ottimo ex, con noi fece due buone stagioni, a gennaio ha lasciato il Padova». Potrebbe essere l’anno buon per la serie A ad Avellino: «I lupi hanno l’entusiasmo di un pubblico che fa la differenza con oltre 10mila presenze al Partenio, è un bel vantaggio. Non so se siano pronti per il salto, se la giocheranno in queste ultime 7 gare, per un posto fra le otto elette».


Altre notizie