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Due punti in tre partite nel 2023: è il momento di provare qualche nuova soluzione tattica?

di Domenico Fabbricini

Che succede all'Avellino? Fatale fu la (breve) sosta natalizia, se è pur vero che dopo aver battuto il Pescara all'apice di un periodo d'oro dell'era Rastelli, con una prova convincente che sembrava lanciare la squadra verso il quarto posto in classifica, nel 2023 la squadra non ha ancora vinto una partita nelle tre giocate, segnando un solo gol, ad Agropoli con Aya. E' anche vero che in quella suddetta partita la squadra denotò un limite che poi si è amplificato in questo primo scorcio di nuovo anno, ovvero il calo nella ripresa, che aveva fatto soffrire contro il Pescara nel finale di gara e che si è ripresentato in tutte e tre le partite del nuovo anno. Al netto della sfortuna e dell'imprecisione del primo tempo di Messina, dove l'Avellino avrebbe potuto tranquillamente segnare almeno 2-3 gol (grazie anche ai miracoli del portiere Fumagalli), nel secondo tempo la squadra si è disunita dopo il raddoppio peloritano, non riuscendo a essere mai pericolosa anche cambiando tutto il tridente. Un po' come se si rivedesse la squadra dell'era Taurino. Problema fisico, mentale, tattico? Difficile dirlo, il campo pesante ha influito sulle gambe dei calciatori, ma era lo stesso campo anche per i padroni di casa, più bravi a sfruttare i momenti giusto per colpire.

La mancanza di una punta è oramai palese e pleonastico da sottolineare ogni volta, anche se l'ultimo gol di un attaccante risale proprio alla gara con il Pescara, decisa da Kanoute. Poi l'1-1 di Agropoli, lo 0-0 contro il Monopoli e lo 0-2 di Messina. In 4 partite del girone di ritorno l'Avellino ha segnato solo 2 reti, davvero poco. E ha un solo punto in più rispetto al girone di andata a questo punto: 5 contro 4. Forse un bomber di razza potrebbe risolvere la difficoltà in zona gol, ma non può essere la panacea di tutti i mali.

Forse potrebbe essere arrivato per mister Rastelli il momento di effettuare qualche nuovo esperimento tattico: se finora cambiare modulo poteva essere controproducente, con i risultati che cominciavano ad arrivare con il 4-3-3, pur snaturando le proprie idee, dopo i 2 punti raccolti nelle ultime 3 il tecnico potrebbe anche provare a cambiare qualcosa. Magari passare al 3-5-2 o al 4-3-1-2: nel primo caso rimettere in piedi il proprio modulo di riferimento, accantonato per dare continuità a un 4-3-3 con cui la squadra aveva trovato maggiore confidenza. Ma l'assenza di un terzino di ruolo e l'innesto di Benedetti potrebbe favorire la difesa a tre, alzando quelli che attualmente sono terzini (Tito, Rizzo, Ricciardi) in una posizione di spinta a loro più consona e sfruttare le due punte: affianco al nuovo innesto che si spera arrivi in attacco, può giocare Tounkara, o anche Kanoute o Trotta. Lo stesso Russo può giocare da seconda punta, ora che gli esterni sono in numero minore. E siamo sicuri che da luglio in poi si lavorerà proprio in questo senso. E se si vuol mantenere la difesa a quattro, Russo o Kanoute potrebbero agire dietro le due punte, conferendo maggiore peso specifico a un attacco a due punte.

Non sappiamo se Rastelli ci penserà e punterà a chiudere il campionato con il 4-3-3, di sicuro bisogna dare di più, giocare le riprese con un altro atteggiamento ed essere più cinici sotto porta. La classifica corta lascia ancora sperare, ma lascia anche tanta amarezza per le tante occasioni buttate al vento.


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