Gli sforzi di Dag, i rapporti di Perinetti e Condò. Come nasce l'affare Redan
Che sull'affare Redan l'Avelllino avesse messo gli occhi un bel po' di tempo prima che la notizia cominciasse a circolare dal Veneto, lo si è capito per la complessità dell'operazione e soprattutto per la voglia dell'attaccante olandese di aspettare qualche proposta dalla Serie B e dall'estero. L'iniziale rifiuto alla Serie C, salvo poi col tempo aprire alla soluzione irpina, hanno fatto restare col fiato sospeso i dirigenti biancoverdi, speranzosi di poter accogliere un giocatore che può alzare notevolmente la qualità di una rosa già forte. Ma come nasce l'operazione Redan, come l'Avellino ha convinto il Venezia, per un accordo tra i due club che è sembrato sempre solido e senza particolari difficoltà. Innanzitutto, c'è da dire, lo sforzo del presidente D'Agostino, l'ennesimo, va sottolineato perchè lo stipendio di Redan, seppur condiviso coi lagunari, è comunque di quelli importanti. In linea magari con gli ultimi tempi dei top player di Serie C, ma pur sempre importante. Al di là però degli investimenti del patron, che sembra banale, ma sono fondamentali e imprescindibili per un certo tipo di idea da portare avanti sul mercato, il resto del lavoro lo hanno fatto certamente Perinetti e Condò.
Il perchè è presto detto. I due direttori biancoverdi, a cui vanno riconosciute capacità di negoziazione, hanno però potuto contare sugli ottimi rapporti coi protagonisti della vicenda. Soprattutto sponda Venezia. Come dicevamo, l'accordo con il club veneto non ha mai dato la sensazione di vacillare, anzi, ha subito addirittura un cambio formula senza particolari problemi. Dapprima sembrava un prestito con obbligo di riscatto in caso di B, successivamente a titolo definitivo senza particolari esborsi economici da parte del club irpino. Ma tornando ai rapporti, l'operazione ha potuto contare sull'amicizia del direttore Luigi Condò con il dirigente veneto Filippo Antonelli grazie al passato ne L'Aquila, quando entrambi calciatori vestivano la maglia degli abruzzesi nella stagione 1998-99.
Per quanto riguarda Giorgio Perinetti, invece, inutile rimarcare il peso specifio di un dirigente che ha contribuito alla storia del calcio italiano, ma in questa circostanza ha potuto riabbracciare e quindi trattare anche con Cristian Molinaro, attuale direttore sportivo del Venezia, ma suo giocatore ai tempi del Siena nel 2006. Insomma, una trattativa che ha visto i protagonisti poter dialogare con grande serenità, una serenità trasmessa evidentemente anche a Daishawn Redan e al suo entourage che hanno sposato il progetto irpino.