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Pazienza: "Bisogna rimettere il treno sui binari giusti il più velocemente possibile. Voglio una squadra umile, ma determinata." Su Casarini...

di Marco Costanza

Michele Pazienza, nuovo allenatore dell'Avellino, si presenta in conferenza stampa allo stadio Partenio. 
Queste le sue dichiarazioni: "Le situazioni createsi in estate sono acqua passata, ora penso solo all'Avellino. Andando via da Cerignola, non ero alla ricerca di un contratto, ma volevo un club, un ambiente che mi aiutasse nel mio percorso di crescita. In alcuni club che mi hanno cercato c'erano queste componenti. Poi quando si è presentato l'Avellino ho accettato subito, perchè vedo che è un progetto importante, e ha tutte le componenti che ricercavo". 
Sui problemi dell'Avellino: "Non sono uno psicologo, mi verrebbe difficile capire da fuori quale possa essere il problema. Quando ho scelto Avellino, nella figura dirigenziale vedo una persona importante che può insegnarmi tanto e oggi ho già imparato tanto. Ho visto pochissime volte un direttore prendersi tutte le responsabilità, si riparte da una presa di coscienza di una scelta che non ha funzionato e si riparte da capo. Io mi prenderò le mie responsabilità, secondo me la strada da ripercorrere nell'immediato deve essere questa. Non credo che solo due persone siano responsabili di tutto questo trend negativo. Ora sta a noi rimettere il treno sui binari giusti nel più breve tempo possibile". 
Le prime sensazioni: "Credo che l'amore per i tifosi verso questo club l'ho visto da poche parti. Alibi non ne prenderò, ma prenderò responsabilità". 
Sul sistema di gioco: "Ho delle idee, ma bisogna lavorarci. Nell'immediato valuterò i calciatori che sono nella migliore condizione fisica, cercherò di metterli nelle posizione in cui si sentono più a loro agio e dove possono dare il massimo. Abbiamo bisogno di risultati, di fiducia, e di entusiasmo, lo dobbiamo riaccendere da domenica, attraverso il risultato. Anche da calciatore ho vissuto queste situazioni, ma le parole servono a poco, servono i risultati". 
Michele Pazienza uomo: "Prometto che nel più breve tempo possibile riesco a trasmettere ai calciatori i miei valori, che mi hanno portato anche a giocare in grandi club. I miei metodi sono sull'umiltà, il sacrificio, il rispetto. Ho trovato una squadra che sa di avere dei valori, ma consapevole che non basta chiamarsi Avellino, avere una rosa con grandi nomi, per vincere le partite o campionati. Nel calcio spesso succede che quando dai tutto, non riesci ad ottenere le soddisfazioni che desideri, in altri, dai meno e magari raccogli i risultati. Bisogna capire i momenti". 
L'obiettivo: "Il primo obiettivo è riprendere il risultato che ci possa permettere di continuare il lavoro con la giusta serenità". 
Sulle gerarchie: "Dopo due giornate di campionato non credo che ci possano essere gerarchie già consolidate". 
Sulla trattativa: "L'altra sera non ero a vedere l'Avellino, ero a vedere il Benevento. Tutto è nato ieri, l'Avellino lo avevo visto a Barletta. Non sono qui per correggere i difetti di un allenatore che rispetto e stimo. Sono qui per metterci del mio e continuare il mio percorso e dovrò cercare le soluzioni che ritengo più opportune. Parleremo con i ragazzi, dovrò vedere alcune partite, ma ci sarà tempo per lavorare". 
Giocatori avuti in passato: "In rosa ci sono quasi dei coetanei, non ho allenato nessuno ma conoscevo Casarini, con cui ho giocato insieme". 
Sul percorso da calciatore: "Ogni allenatore mi ha lasciato qualcosa, dai quali però ho preso qualcosa che io sentissi mio, senza fare il copia e incolla. Voglio dare una mia identità alla squadra, il copia/incolla non vale la pena, se non valorizza i tuoi modi di vedere il calcio". 
Sul girone: "Ci sono squadre attrezzate, squadre che sono intervenute in maniera massiccia sul mercato. Non c'è un Catanzaro di turno, ci sarà da battagliare e ogni gara sarà difficile da affrontare". 
Sulla rosa: "Dal momento che vedo in lista Cionek, Armellino, non credo che ci sia una aspettativa che ha dato energie negative per questo inizio campionato. Serve umiltà su ogni campo, se si pensa che si possa vincere solo perché ci chiamiamo Avellino, non si va avanti. Serve serenità, determinazione, caparbietà e sudare la maglia". 
Il primo lavoro da fare: "Cercherò come prima cosa di dare compattezza, solidità, una squadra che sin da subito devono capire che non è semplice affrontarsi. Ma avere determinazione e compattezza. Il mio modo di rapportarmi con giocatori sarà diverso, mi affiderò molto ai senatori del club, che sono importanti per noi". 
Su Casarini: "Io prima l'ho intravisto, l'ho salutato, che io sappia si è sempre allenato. Devo dire che l'ho visto più in forma adesso da quando giocavamo insieme". 


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