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Perinetti: "Inizio timido, ma vogliamo lottare per i vertici. Pazienza? E' giovane, inutile fare paragoni con Taurino". E su Rastelli...

di Marco Costanza

Giorgio Perinetti, amministratore dell'area tecnica dell'Avellino, ha parlato a  OttoChannel, a Focus Serie C. 

Queste le sue parole: "Il Messina? Ogni gara ha una storia. Credo che abbiamo iniziato un cammino interessante, in linea con quelle che doveva essere il nostro percorso di crescita e mi pare abbastanza evidente. Spero che a Messina ci sarà una squadra tosta, che ribatterà colpo su colpo e che abbia la capacità di creare problemi alla squadra di Modica. Purtroppo è una settimana un po' tormentata con diversi acciacchi. Vedremo chi sarà a completa disposizione e nonostante le difficoltà abbiamo un organico che può sopperire a queste eventuali assenze".

Sull'inizio: "Abbiamo cominciato in maniera timida la stagione ed era una sorpresa anche per me che ne ho viste tante. Vedere giocatori, anche di esperienza così preoccupati, bloccati, certamente non fa piacere. C'è poi la condizione fisica di alcuni elementi un po'  in ritardo. La vittoria con il Monopoli ci ha aiutato, non era facile contro un avversario che non è tenero, l'abbiamo visto con noi nel primo tempo, ha bloccato il Catania, ha pareggiato a Caserta, è una squadra importante. Sicuramente libera la mente di molti calciatori, che erano un po' troppo appesantiti dalla pressione". 

Sugli obiettivi: "Competitivi per i primi posti? E' quello in cui crediamo e per cui abbiamo lavorato tutta l'estate con tante operazioni. L'inizio è stato timido, anche sfortunato. Ha creato ulteriori problematiche. Poi abbiamo visto la crescita della squadra e questo ci dà fiducia per un campionato competitivo. Poi è chiaro che non è facile dire, primo posto o altro. Credo che comunque saremo in linea con quanto dichiarato in estate".

Su Rastelli: "Potrei dire tranquillamente che è stato allontanato per i risultati. Li conoscete meglio di me. Speravamo che dando fiducia e continuità, la possibilità di scegliere i calciatori da mandare via, cercando di inserire giocatori condivisi e dando tranquillità, fosse utile per risolvere i problemi. Nelle prime due giornate i problemi si sono confermati e, quindi, abbiamo preso un atto di coraggio prendendo una decisione forse anche prima di quanto sia abitualmente giusta, ma non vedevamo un domani per problemi non risolti nel ritiro e nell'avvio stagionale. Cambiare è sempre traumatico, ma abbiamo ritenuto fosse la scelta giusta".

Su Pazienza: "Pazienza è un allenatore giovane. Ho sentito di paure, di un Taurino bis. Taurino non è Pazienza, Pazienza non è Taurino. Non si possono fare paragoni, non è opportuno. Abbiamo scelto Pazienza: un ragazzo molto riflessivo, ha un carattere deciso, determinato. Ha un rapporto diretto coi calciatori, molto franco, leale, chiaro, determinato. Mi ha sorpreso la valutazione completa dei calciatori, non solo per le caratteristiche tecniche, ma anche per quelle mentali dei calciatori. Mi ha fatto piacere perché il carattere va in campo ed è un aspetto fondamentale. Non è una sorpresa come tecnico perché è stato un calciatore di alto livello in Serie A, da centrocampista vale tanto. Mi sembra sia stata una scelta che spero si rivelerà positiva, ma c'è tutto per ritenerla tale".


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