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Rastelli: "Il ritiro è la parte fondamentale di una stagione. Ripartiremo da difesa a 4 e centrocampo a 3. Dimissioni? E' una parole che non esiste nel mio vocabolario"

di Marco Costanza

Massimo Rastelli, allenatore dell'Avellino, dopo le brevi dichiarazioni in apertura ha poi rispostocosì alle domande dei giornalisti: "Sono tre anni che non partivo dall'inizio ed ero sempre subentrato. Sono contento perché il ritiro è la parte più importante della stagione secondo me, dove i calciatori non hanno l'ansia del risultato. Quindi per un allenatore c'è più possibilità di incidere". 
Sul modulo: "Parliamo dalla base dell'anno scorso, con 4 difensori, 3 centrocampisti e davanti vediamo, cercheremo di sbizzarrirci, vediamo anche dal mercato cosa arriverà. La maglia dell'Avellino è una maglia che pesa, chi arriverà deve avere questa caratteristica, sapere in che piazza si va a giocare e quale maglia si indossa. Le pressioni sono enormi e solo chi avrà questa forza mentale può reggere qualsiasi tipo di pressione esterna che certamente ci sarà". 
Cosa è accaduto nella seconda parte della stagione? "Una serie di cause che si sono intrecciate, che ieri sera abbiamo sviscerato e vogliamo metterci alle spalle. C'è grande voglia di rivalsa da parte del sottoscritto, e voglio che la prossima stagione possa essere completamente diversa da quella appena conclusa".
Sugli infortuni: "Io credo che questa sia stata una delle cause principali, dirlo adesso, può sembrare avere un alibi, ma davvero gli infortuni hanno limitato davvero la nostra stagione. Mi sono ripromesso di essere molto chiaro quest'anno, quindi vi dirò chi si allena e chi no. Ovviamente uno prova a fare pretattica. Ci stiamo mobilitando anche per migliorare anche su questo punti di vista". 
Novità sullo staff: "Uno dei punti che abbiamo affrontato con Perinetti e il presidente è stata quella di avere con me David Dei, che nella passata stagione non ha potuto accompagnarmi. Ho chiesto alla proprietà di poter completare il mio staff con questo altro uomo di fiducia e David rientrerà nello staff". 
Voglia di rivalsa: "Sono mesi che mi sono serviti per riflettere. Come ha detto il presidente, se uno deve andare via, deve farlo da vincitore. Non sono abituato a farlo da perdente". 
Sulla clausola: "Non è stato assolutamente preso in considerazione il mio contratto. Abbiamo parlato, chiarito, ma non si è parlato di contratto. Abbiamo anche valutato se qualcuno che a gennaio è andato in prestito possa tornare". 
Come riconquistare i tifosi: "Con il lavoro, risposta banale. Non conosco altra formula. Poi se ci può essere un confronto con la tifoseria organizzata ben venga. Anche per rasserenare tutti, far capire delle cose alle persone. Siamo pronti per un confronto tranquillo". 
Dimissioni: "Non ho mai pensato alle dimissioni, è una parola che non esiste nel mio vocabolario e mai le darò. Certo se potessi cambiare qualcosa lo farei, ma ci siamo detti tutto ieri, ma ripeto, non abbiamo assolutamente parlato di contratto. Ci sono state diverse cause, la principale per me è stata quella degli infortuni, ma ne abbiamo parlato ieri. Non c'erano nelle parole di due, tre mesi fa, parole di contrasto con la società. Se potessi tornare indietro, qualcosa eviterei di dirle". 


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