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Rizzato: "La società si interroghi sul problema infortuni. Con il Cittadella sfruttiamo la carica del pubblico"

di Ugo De Mattia

Ospite della trasmissione 0825 in onda ogni domenica su OttoChannel, canale 696 del digitale terrestre, il calciatore dell'Avellino Simone Rizzato ha parlato del momento vissuto dai biancoverdi, partendo dal pareggio conquistato a Carpi: "Abbiamo avuto un atteggiamento positivo, pur avendo creato poco c’è stato un buon possesso palla. Sul campo siamo stati bene, in altre occasioni abbiamo subito tanto nei minuti iniziali e ultimamente questa cosa non sta accadendo. L’espulsione ha cambiato la gara, in quel momento può essere naturale avere un pizzico di paura e accontentarsi di un punto che comunque è positivo e muove la classifica. Mi preme ricordare che stiamo convivendo con l’emergenza infortuni: Ngawa si è fatto male, Migliorini ha avuto diversi problemi così come Pecorini, Marchizza sarà squalificato. Tocca a noi stringere i denti in questa fase così complicata, sappiamo benissimo che martedì è una sorta di ultima spiaggia e non possiamo assolutamente sbagliare a prescindere dai problemi che non dipendono dalla nostra volontà”.

A proposito di infortuni, come spieghi tutte queste problematiche?

“Personalmente non mi era mai successo di subire tutti questi infortuni. Inizialmente anche io ho commesso degli errori perché non mi sono gestito bene, quando vuoi rientrare il prima possibile possono capitare delle ricadute. Non è solo colpa mia, ci sono situazioni in cui si poteva far meglio e ne parleremo a fine stagione. Ora però concentriamoci sulla salvezza, ma la società spero che analizzi bene questa situazione perché è stata penalizzante: i motivi possono essere diversi, io non credo alla casualità. Non voglio che passi il messaggio che Rizzato vuole far polemiche: sappiamo benissimo che una retrocessione ti macchia anche a livello personale e quindi il primo obbligo è portare l’Avellino verso la salvezza”.

Tifosi delusi del rendimento e dell'atteggiamento della squadra...

“Accetto le critiche dei tifosi, fanno tanti sacrifici per venire a vedere la partita e si aspettano vittoria e segnali importanti. Noi soffriamo quasi quanto loro, dopo una partita persa ci stiamo male diversi giorni e capisco la delusione della piazza. Non ho esaltato il pareggio di Carpi, ho solo detto che contrariamente a quanto accadeva in passato ho visto una squadra che in campo sapeva stare e non era passiva come a Venezia o col Brescia. In attacco abbiamo fatto poco, ma non vedo un Avellino che fa fatica nelle ultime settimane. Tutti devono assumersi le proprie responsabilità: in campo andiamo noi, non allenatori o società”.

Volata salvezza: quanti punti occorrono?

“Non siamo nelle condizioni di poter far calcoli, dobbiamo soltanto fare punti. E’ inutile fare tabelle, la prossima partita è quella fondamentale e l’unico pensiero deve essere il Cittadella. Serve l’aiuto del pubblico. Ho giocato tante volte al Partenio da avversario e sapevo quanto potesse incidere l’ambiente: trasciniamoci a vicenda e cerchiamo di essere uniti, la Juventus insegna che la storia di una stagione può cambiare in 2 minuti. Sappiamo che abbiamo grandi responsabilità, ora tocca a noi sudare la maglia perché se dai tutto la gente lo apprezza a prescindere dal risultato. Restano 4 partite, bisogna essere uniti perché l’obiettivo è comune a tutti e la salvezza sarebbe una festa on solo per la città, ma anche per noi giocatori”.

Come mai Ardemagni sta facendo così fatica?

“Quando un attaccante non segna il morale non è alto. In campo può sembrare abbia un atteggiamento svogliato, ma si tratta soltanto di un momento di difficoltà. Tocca anche a noi metterlo in condizione di far gol, l’istinto da bomber lo ha sempre avuto e la carriera parla chiaro. E’ un periodo in cui non si riesce a trovare la scintilla giusta, mi auguro che si sblocchi già domani perché ne abbiamo bisogno”.

Differenze tra Novellino e Foscarini?

“Ho vissuto talmente poco Foscarini che non so dare un giudizio, quando parlo con i miei compagni si evince un cambiamento nel tipo di lavoro. Gli allenamenti sono gestiti in maniera diversa, mi sembra una persona diretta con cui si può parlare senza problemi e questo aspetto è stato molto apprezzato. Insieme a lui crediamo nella salvezza, ma ora basta chiacchiere: conta rispondere sui fatti. Premi? Una salvezza assicura vantaggi economici successivi, non servono ulteriori incentivi perché se retrocediamo sarà dura trovare una squadra. Noi abbiamo tutto il vantaggio per mantenere la categoria,è in ballo il nostro futuro professionale. Sarebbe fantastico ripetere col Cittadella la partita fatta con il Perugia”.

Cosa temi della partita di domani?

“Il Cittadella fuori casa ha fatto più punti dell’Empoli, se attendiamo le squadre facciamo più fatica e in casa dobbiamo sfruttare la carica del pubblico. Dobbiamo cercare di raggiungere la vittoria, sarebbe la svolta per la classifica e per il campionato e metterebbe pressione a chi gioca la sera. A livello psicologico si paga giocare conoscendo gli altri risultati, Napoli docet”.


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