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Pagliuca: "Nella mia battaglia penserò alle tante emozioni che mi ha regato Avellino-Cittadella"

di Redazione Web
Sabato per la prima volta, Paolo Pagliuca, è tornato sulla panchina biancoverde dopo che pubblicamente aveva annunciato la sua battaglia per la vita. Il suo passaggio sul terreno di gioco al fianco del suo amico fraterno David Dei ha commosso tutti ed è stato sottolineato da applausi e cori. «Certe emozioni non si possono raccontare - dichiara il prof. Pagliuca sulle colonne de "Il Mattino" - Ancora oggi non riesco a credere a ciò che ho vissuto, dalle prime lacrime quando in mattinata ho indossato nuovamente la tuta d'ordinanza, alle gambe che mi tremavano quando ho rimesso piede nel mio stadio. Il resto lo ha fatto la gente, i tifosi della Montevergine tutti in piedi, quella della terminio ad applaudirmi e i miei ragazzi della Curva Sud a gridare il mio nome. In questi momenti ti fai tante domande e ti chiedi: ma cosa ho fatto per meritare tutto cio? In questi mesi ho visto, incontrato e sentito tantissima gente. Tutti mi incoraggiano, spendono parole di conforto. In privato ricevo messaggi di persone che nemmeno conosco, mi scrivono da tutta Italia e anche dall'estero semplicemente per dirmi che mi seguono e che sono con me. Basta davvero poco per far sentire più forte una persona che affronta una sfida dura e io ho fortuna di sentire tanto sostegno intorno a me». Oggi Paolo Pagliuca comincerà un nuovo ciclo di terapia doloroso e intenso: «A questo punto dovrò stringere i denti per tornare in panchina tra quindici giorni. Me lo hanno chiesto in tanti, dal presidente Taccone al figlio Massimiliano, da Enzo De Vito a Massimo Rastelli e David Dei. Per non parlare dei calciatori, che nello spogliatoio mi hanno accolto con un coro da brividi. Ce la metterò tutta per accontentarli».
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