Avellino abulico: se il recupero diventa il momento più emozionante...
di Domenico Fabbricini

Lo specchio di una partita che non passerà agli annali per il contenuto sportivo, ma che conferma come i problemi dell'Avellino non siano svaniti con il cambio tecnico. Come la vittoria sul Monterosi non poteva nascondere i problemi accusati nelle due sconfitte di Catanzaro e Francavilla, così quella sulla Fidelis Andria non ha trasformato una squadra che nelle ultime tre trasferte ha guadagnato un solo punto, quello odierno appunto. Troppo presto per giudicare il lavoro di Gautieri, arrivato da meno di una settimana, troppo poco per inculcare qualche idea nuova nella squadra. Ma qualcosa bisognerà rivedere soprattutto in attacco, dove finora qualcosa si era comunque creato, mentre oggi è vero che non si sono subite reti, ma neanche si è andati vicino al segnarle.
Ringraziano Catanzaro e Bari, che nel momento in cui scriviamo devono ancora scendere in campo e hanno l'opportunità di allungare in testa. E ringraziano le inseguitrici, come Virtus Francavilla e Palermo, che avranno l'opportunità di accorciare nuovamente la classifica. Purtroppo nulla è cambiato rispetto a quanto si diceva a inizio mese: una squadra troppo incostante, quella irpina, per puntare al primo posto. Certamente il Latina era in forma e un punto in terra pontina si può ben accettare, ma è la prestazione in campo a lasciare alquanto delusi. Intanto prendiamoci questo passettino, le tante partite ravvicinate e gli infortuni non aiutano, e testa alla prossima: sabato si torna subito in campo, l'avversario sarà il Catania dei tanti problemi societari.
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