Crolla un altro paradigma, ora non c'è più tempo
Sembra di rivedere i fantasmi della partita con la Juve Stabia: indecisione del portiere e gol del pari al 90'. Stesso risultato a Potenza, l'Avellino vede vanificati gli sforzi della ripresa, quando è riuscito a rimontare e superare il Potenza, ma un'indecisione del portiere ha permesso a Saporiti di infilare la palla del 2-2. Sgombriamo però subito il campo dagli equivoci: Ghidotti è stato uno dei più continui per rendimento in questa stagione, ha salvato più volte l'Avellino, in ultimo nella trasferta di Monopoli. Gli errori capitano a tutti, agli attaccanti, ai difensori, all'allenatore, solo che quando li commette un portiere sono più evidenti. Ha delle responsabilità come le ha nel pari della Juve Stabia, ma anche tanti meriti.
Parliamo piuttosto di come l'Avellino ha affrontato il primo tempo di questa gara, troppe molle e abulico: attaccanti non pervenuti, il Potenza ha segnato subito e ha chiuso tutti gli spazi, e per l'Avellino la gara si è trasformata in una battaglia contro i mulini a vento. Bene ha fatto Pazienza nella ripresa a cambiare volto alla squadra: l'ingresso in campo di D'Ausilio ha dato una marcia in più, e in combinazione con il 4-3-3 l'Avellino ha ricominciato a viaggiare, soprattutto sugli esterni con la velocità del suddetto D'Ausilio e di Sgarbi. Proprio D'Ausilio, imprendibile, ha sfiorato il gol, lo ha segnato, ha messo più volte gli attaccanti davanti la porta, ha provato egli stesso altre due conclusioni. Insomma un Avellino finalmente pimpante e pericoloso che ha trovato il meritato 2-1 con Rigione servito da Sgarbi dalla destra, azione fotocopia dell'1-1 di D'Ausilio servito invece da Ricciardi. Ma la squadra ha avuto poi il demerito di accorciare ed chiudersi negli ultimi dieci minuti, dando modo a un Potenza che fino a quel momento ci aveva capito poco di riorganizzarsi e tornare a spingere, fino alla suddetta punizione del 2-2.
Svanisce quindi anche la striscia vincente fuori casa, l'Avellino porta a casa un solo punto tra Messina e Potenza, un peccato visto anche il pareggio della Juve Stabia contro il Brindisi. Con una battuta potremmo dire che se l'Avellino doveva dare una svolta, l'ha data al contrario interrompendo anche la striscia di vittorie lontano dal Partenio. E magari questo cambio di paradigma potrebbe dare quella scossa per cercare finalmente la vittoria in casa. Ma c'è poco da ironizzare in questo momento. Pazienza ha anche provato a cambiare qualcosa dopo l'ultima prestazione deludente contro il Messina, ha lasciato a riposo Tito per dare spazio a Liotti, ha preferito Rocca a De Cristofaro, ma nessuno dei due ha impressionato particolarmente. Così come è rimasto in ombra per quasi tutto il primo tempo Gori, sostituito da Patierno nella ripresa. Pazienza ha anche riproposto il 3-5-2 iniziale che gli ha dato più fiducia finora, ma il Potenza a specchio lo ha annullato. Molto meglio, si diceva, il 4-3-3 del secondo tempo, modulo dal quale probabilmente, con questi interpreti, si può ripartire.
A cominciare da lunedì sera, quando al Partenio arriverà la Casertana. Se prima le vittorie fuori casa mitigavano, in un certo senso, le sconfitte, ora che a Potenza si è pareggiato non c'è più tempo: bisogna a tutti i costi centrare la vittoria per rimettersi in corsa e non rischiare di perdere anche il terzo posto, ora a braccetto con il Taranto. A proposito, aperta parentesi, era così necessario privarsi con tanta velocità di un giocatore come Kanoute, chiusa parentesi? Vincere in casa per cercare di sbloccare anche la testa dei giocatori, e magari riprendere un cammino più consono alle aspettative. Traballa a questo punto anche la panchina di Pazienza, che tra cambi di interpreti e di moduli ha dato l'impressione di essere più in confusione dopo il mercato di gennaio che a inizio stagione, quando è andato diritto con il 3-5-2 e le sue idee. L'opportunità dei nuovi arrivi di poter cambiare modulo sembra aver aumentato la confusione più che offrire valide alternative, e il cambiare continuamente schema (contro il Messina se ne sono cambiati tre) non aiuta neanche i movimenti dei giocatori in campo. Va bene, come a Potenza, provare una soluzione diversa per trovare spazi e sbloccare una partita chiusa, come poi è stato, ma bisogna ripartire da idee chiare e stabili, lavorare su alcuni concetti base, e al massimo apportare correttivi a partita in corso, quando le circostanze lo richiedono.