Gori salva Pazienza. Ma fino a quando? C'è poco o nulla in questo Avellino. A D'Agostino l'ardua sentenza
L'Avellino pareggia in casa della Cavese al 95', una partita abulica, senza nulla, da ambo le parti va detto, gara che sembrava avviarsi verso un opaco 0-0. Poi il sussulto finale. Prima il gol della Cavese, con il giovane Marranzino all'88'. Un gol che andava assolutamente annullato, va detto, con l'arbitro Diop, che nella mediocrità generale della partita, è stato capace di essere il peggiore in campo. Poi la reazione, il gol di Gori. Che evidentemente salva la panchina di Pazienza. Altrimenti sarebbe calato il sipario già stasera.
Pareggio giusto, poco da dire, ma a cosa serve? E soprattutto, cosa si salva di quanto visto stasera? Forse solo la reazione finale, dopo il gol preso. Stop. Squadra lenta, confusa, compassata, senza idee. La stessa delle prime giornate. Una squadra (al momento definirla tale è un complimento), senza idee, con la sensazione di non sapere cosa fare con la palla, incapace di tirare in porta anche da 40 metri, giusto per entrare nei tabellini.
Pazienza cambia qualcosa, come aveva annunciato alla vigilia, parte Vano dall'inizio, quarto cambio in attacco su quattro gare. Ma la sostanza non cambia, rispetto alle gare iniziali, zero occasioni pericolose, zero palle gol nitide, fino alla rete di Gori che salva almeno l'onore e la faccia dell'Avellino questa sera. Per il resto il nulla, poco da dire onestamente, non c'è una cosa positiva a cui appigliarsi, se non, come detto, la reazione al gol della Cavese. Poi nulla.
E quindi, la domanda è una, da dove ripartire? E' arrivato il momento delle scelte? Oppure il gol al 95' di Gori salva Pazienza e si andrà avanti ad oltranza? Il Latina ancora una volta ultima spiaggia? Il ciclo di Pazienza è davvero finito? Domande a cui la proprietà deve rispondere e alla quale, onestamente, guardando queste 4 partite, non dovrebbe pensarci poi più di tanto, sinceramente parlando.
Una squadra costruita per vincere il campionato, migliorare quanto fatto la scorsa stagione, che si ritrova con 3 punti in 4 partite, a 7 punti dalla vetta, è davvero ben poco. E dunque, un cambio, sembrerebbe assolutamente necessario a questo punto. L'allenatore è l'anello debole si sa. E quindi, pensare che sia l'allenatore il primo a pagare è abbastanza scontato.
E se cambio sarà, chi pagherà? Solo Pazienza e il suo staff? O tutta l'aera tecnica? Con Perinetti, Condò e Strano che seguiranno la sorte del tecnico di San Severo? Il momento delle decisioni è arrivato. C'è poco da dire. La grande maggioranza del tifo, insieme alla Curva Sud, è chiaramente schierata da settimane, via Pazienza e l'area tecnica. E dunque, cosa aspettarsi ora? Cambiamento radicale in queste ore? Oppure il gol di Gori ha salvato ancora Pazienza e si va avanti ad oltranza?
Il tecnico a fine gara ha parlato di passi in avanti, di una squadra che ha giocato nella metà campo della Cavese, ma senza tirare in porta. Passi in avanti rispetto alle altre fare non si sono visti, squadra piatta, senza gioco, senza idee.
Riparte un'altra settimana, si arriva a un mini ciclo importante, con tre gare in una settimana c'è il Latina sabato al Partenio, poi la Turris fuori nel turno infrasettimanale e il Foggia ancora al Partenio. Probabilmente dopo queste tre gare ci sarà la decisione, ovviamente, se l'Avellino continuerà ad essere ancora questo, c'è poco da avere Pazienza.