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Grinta, cuore e mentalità vincente: è un magic moment per l'Avellino. E ora si va a Catania...

di Domenico Fabbricini

Grinta, cuore, determinazione e una mentalità vincente. Sì perché l'Avellino sta prendendo sempre più consapevolezza nei propri mezzi, ci crede e riesce in imprese come quella di questa sera, portando a casa una partita che sembrava ormai finita. La squadra timida e timorosa di inizio campionato, che si sfaldava alle prime difficoltà, sta lasciando spazio a un gruppo conscio di avere qualità, di poter fare grandi cose, di potersela davvero giocare per le prime posizioni. E non a caso la squadra è stata costruita proprio per questo scopo, ma non è stato facile trovare il bandolo della matassa, e soprattutto ad amalgamare tanti calciatori di qualità e con curriculum importanti alle spalle, ma pur sempre da dover mettere in campo nel modo migliore per farli rendere come un'orchestra ben affiatata. Compito nel quale Pazienza sta riuscendo benissimo, al punto da inanellare la quarta vittoria consecutiva, e infliggendo all'Audace Cerignola, che non prendeva gol da cinque partite, la prima sconfitta stagionale.

Ma non è stato affatto facile, perché perso Krapikas per espulsione, l'Audace si è chiusa a riccio senza lasciare sbocchi. Se nel primo tempo le occasioni sono state poche, nella ripresa pur con l'uomo in più l'Avellino ne ha avute ancora meno. Si segnalano un paio di tentativi di Gori, sempre chiuso da Trezza, e il prevedibile forcing nel finale, quando il portiere è salito in cattedra opponendosi ai vari D'Angelo, Marconi, Gori, e quando non ci è arrivato il portiere la difesa ha spazzato sulla linea. Pazienza ha anche provato a cambiare assetto per cercare di dare una svolta alla partita passando dal 3-5-2 al 3-4-3 con Marconi al fianco di Gori e Sgarbi, ha ridisegnato il centrocampo con D'Angelo, Sannipoli e Pezzella, si è giocato anche la carta Tozaj nel finale, tutto inutile. Insomma il copione scritto da Tisci stava portando i suoi frutti quando mancava una manciata di secondi al triplice fischio finale, e invece proprio all'ennesimo assalto, la palla buttata dentro da Pezzella ha trovato il perfetto inserimento di Ricciardi dalla sinistra, non la sua fascia abituale ma sulla quale ha fatto comunque vedere ottime cose, e il destro al volo si è infilato proprio tra palo e portiere, mandando in visibilio il Partenio ancora una volta tutto esaurito.

E' un momento magico per l'Avellino, che nel momento in cui scriviamo si trova momentaneamente al secondo posto, in attesa della gara del Benevento, e forse la gara di sabato a Catania arriva nel momento migliore, nel momento di massimo entusiasmo e migliore forma per i Lupi. Un banco di prova impegnativo ma che può dare risposte importanti sul reale valore di questa rosa, chiamata ad affrontare un'altra candidata alla promozione finale. Una partita bella e avvincente, che merita il palcoscenico della diretta su Rai 2, prima assoluta per la serie C, che darà un primo segnale della reale forza di questo Avellino, e del ruolo che potrà recitare in questa stagione.


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