.

L'Avellino casa il tris: è la vittoria del gruppo, di Pazienza, del Partenio

di Domenico Fabbricini

L'Avellino casa il tris: terza vittoria consecutiva, terzo posto in classifica solitario, ulteriore conferma che il passo falso di Messina è stato archiviato come incidente di percorso. Cinque vittorie in sette gare di campionato per Pazienza, insomma gli equilibri sono stati ristabiliti. Eppure non è stata una partita semplice come la classifica poteva far pensare, il Monterosi si è dimostrato avversario ostico e sgorbutico: nel primo tempo ha rintuzzato bene ogni tentativo offensivo dei biancoverdi, riuscendo nell'intento di far creare poco ai padroni di casa, e anzi ha trovato anche il guizzo del gol nel finale di prima frazione, con una bella girata di Vano sulla quale non è stato impeccabile Ghidotti.

Ma l'Avellino non si è disunito, con la consapevolezza da grande squadra che Pazienza sta trasmettendo a questo gruppo, è sceso in campo ancor più convinto nella ripresa, e oltre a tenere il pallino del gioco ha cominciato a macinare anche occasioni da rete. Trovando praticamente quasi subito il gol del pari con il “solito” colpo di testa di Marconi servito ottimamente da Sgarbi dalla sinistra. Bravo anche il tecnico a intuire di poter spostare quest'ultimo da esterno sinistro, al posto di Sannipoli, per poter inserire un altro attaccante, Gori, e risultare ancor più pericolosi in zona gol. La ripresa, dopo il pari, è stata praticamente un assolo biancoverde: due occasioni per Gori (un esterno della rete e una rovesciata che meritava maggior fortuna), un colpo di testa di Mulé, occasioni per Marconi... il Monterosi non si è praticamente più visto dalle parti di Ghidotti, limitandosi a contenere. E il gol vittoria, come una liberazione, è arrivato a cinque minuti dalla fine, ancora con un colpo di testa, stavolta di Gori, imbeccato guarda caso da Sgarbi. Che quando non segna fa assist.

E' un Avellino che finalmente gira e convince, la mano del tecnico è sempre più evidente e anche le scelte cominciano a essere decisive, vedi appunto il suddetto cambio che ha spostato ulteriormente la bilancia delle occasioni dalla parte biancoverde. E quando dalla panchina puoi far entrare gente come Gori, Casarini, D'Angelo, Tito (oggi a mezzo servizio per l'infortunio che sta rientrando) ti accorgi di avere una rosa che può davvero giocarsela con tutti.

Tutto bene quindi, il momento positivo della squadra continua, sospinti da un pubblico che oggi, con i 1000 spettatori in più in Curva, è stato ancor più spettacolare del solito. L'importante ora è mantenere questa continuità, ci aspetta ora una settimana che potrà dire molto sul prosieguo del cammino: mercoledì in casa contro l'Audace Cerignola che sulla scia dello scorso anno è comunque quarta a un punto dai Lupi, e domenica a Catania (con la storica diretta su Rai 2). Forza Avellino, non fermarti!


Altre notizie