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La doccia fredda sul più bello: ma questa squadra è troppo D'Ausilio-dipendente?

di Domenico Fabbricini

Lascia sempre una certa amarezza e delusione subire il gol del pareggio all'89', come se stessi per addentare una fetta di torta saporita e qualcuno te la scippa di mano mentre stai per addentarla. In questo caso la torta saporita era il secondo posto e il -3 dal Benevento, che avrebbe riaperto tutti i giochi in campionato. Invece, proprio all'ultimo minuto, è arrivata la doccia fredda con il gol di Viviani che ha salvato il Benevento da quella che sarebbe stata la prima sconfitta interna e rispedito i Lupi a -6. Si tratta comunque del primo pareggio del Benevento al 'Vigorito', dove finora le aveva vinte tutte. Peccato perchè si sarebbe potuto parlare di Avellino rinato dopo il rallentamento delle ultime due giornate, di primo posto a un passo e di come la squadra di Biancolino aveva condotto bene il risultato fino a quel momento. Il 2-2 ridimensiona la corsa al primo posto ma non cancella una prestazione comunque positiva della squadra biancoverde in casa della capolista, spaventata fino ai minuti finali.

Il gol iniziale è stato di marca giallorossa, ma l'Avellino ha avuto la forza di ribaltarla in soli sei minuti, guidato guarda caso sempre dal piede del rientrante D'Ausilio: assist da calcio d'angolo sull'1-1 di Frascatore e zampata personale sul 2-1, primo gol tra l'altro in campionato per l'attaccante autore fin qui di undici assist, compreso quello odierno. Nel secondo tempo l'Avellino si è chiuso e ha amministrato senza particolari patemi il risultato, se si esclude una parata all'incrocio di Iannarilli in avvio di ripresa. Biancolino ha però forse avuto troppa fretta di cambiare alcuni interpreti che erano comunque in dubbio prima di questa partita, come D'Ausilio e Palmiero, per inserire Tribuzzi e Rocca. Fuori anche Gori, che però fino a quel momento non aveva avuto grosse occasioni, per ridisegnare la squadra con il 4-3-2-1 e renderla più compatta in vista di un forcing del Benevento. Non sapremo mai se questo ha portato i padroni di casa a trovare la rete del pari, nata tra l'altro da una bella intuizione di Starita che ha smarcato Viviani davanti a Iannarilli, ma di sicuro l'aver arretrato il baricentro ha portato il Benevento al forcing finale, contenuto comunque bene fino alla suddetta giocata. A quel punto, fuori anche Patierno per far spazio a Liotti, la squadra non è più riuscita a riportarsi avanti, anche perché di tempo non ce n'era più tanto.

Portiamo comunque a casa una bella prestazione, la consapevolezza di non essere inferiori alla prima in classifica (anzi l'impresa è stata a un passo) e di potersela comunque giocare fino in fondo. La nota positiva è stato il recupero dei vari acciaccati, anche se l'Avellino ha dimostrato anche una volta di essere troppo D'Ausilio-dipendente: uscito lui, si è spenta la luce. Il campionato è ancora lungo e l'Avellino ha comunque lanciato oggi un messaggio chiaro: la squadra c'è ed è viva. Già sabato prossimo contro il Catania ci sarà l'occasione di tornare alla vittoria, che ormai manca da tre punti, e dimostrare in un altro big match di avere tutte le carte in regola per concorrere fino in fondo ai primi posti.


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Domenica 17 novembre