Peccato per il primo tempo di Bari, ma nulla è perduto
di Domenico Fabbricini
Solo nella ripresa l'Avellino ha fatto la partita che avrebbe dovuto fare dall'inizio, ma qui è salito in cattedra Frattali: un'uscita su Kanoute poteva portare al rigore in effetti il fallo sembra esserci, una gran parata su colpo di testa sempre di Kanoute e un intervento in uscita nel finale. Peccato, ma resta l'amaro in bocca, come si diceva, che magari giocandola così dall'inizio si sarebbe potuti uscire da Bari quantomeno con un punto. Il nervosismo che si è visto a tratti in campo, nel finale dei due tempi e che ha portato anche all'espulsione di Gautieri, è segnale della frustrazione dei calciatori, che sanno che avrebbero voluto e potuto fare di più, ma non ci sono riusciti.
Nulla è perduto, per carità, alla prossima giornata si gioca contro la Vibonese, ultima, mentre il Palermo riposa avrebbe dovuto giocare contro il Catania. E poi ci si giocherà tutto all'ultima giornata contro il Foggia. Ma per effetto dell'esclusione del Catania, all'Avellino servono tre punti per arrivare nelle prime 4 posizioni, 6 per la certezza delle prime tre posizioni: il Catanzaro gioca infatti domani con il Foggia, in caso di vittoria eguaglierà l'Avellino al terzo posto, ma gli scontri diretti premiano i calabresi. Insomma ci aspettano ancora due giornate infuocate, che emetteranno tutti gli ultimi verdetti. Nulla è perduto, ma bisognerà fare bottino pieno delle prossime due.
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Martedì 14 gennaio