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Sì, ora è il vero Avellino

di Domenico Fabbricini

La tanto attesa prova di maturità nel derby è finalmente arrivata. Sì, l'Avellino ha svoltato, e ora possiamo dire con certezza che il passo falso di Messina (dove l'Avellino aveva giocato comunque un buon primo tempo) è stato solo un incidente di percorso. L'Avellino attuale si può dire che abbia cambiato passo con Pazienza: dopotutto 4 vittorie in 5 gare, 5 su 6 se consideriamo anche la Coppa Italia, non arrivano per caso. E soprattutto come arrivano: i 4 gol al Monopoli in campionato (e i 3 in Coppa), i 4 al Potenza, i due di questa sera a Caserta, sono la testimonianza di una squadra che sta bene, che sta recitando il ruolo che le era stato cucito addosso a inizio campionato, e che finalmente comincia a fare la voce grossa.

Purtroppo la squadra paga ancora la partenza a handicap delle prime due giornate con Rastelli in panchina, e si ritrova a -5 da una sorprendente Juve Stabia, ma intanto di fattori positivi ce ne sono tanti. La ritrovata fiducia in sè stessi (oggi a Caserta l'Avellino ha condotto agevolmente dall'inizio alla fine, controllando anche nel momento di massimo sforzo dei padroni di casa, a inizio ripresa), la vena realizzativa degli attaccanti (5 reti per Sgarbi considerata anche la coppa, 2 per Gori e Patierno, Marconi che si è sbloccato appena entrato in campo), la solidità difensiva. Insomma un Avellino che finalmente comincia a girare come ci si aspettava già da inizio campionato, e che era troppo brutto per essere vero nelle prime uscite ufficiali. Un Avellino che deve per forza di cose recitare un ruolo da protagonista in questo campionato, quanto meno per gli investimenti fatti e i proclami della dirigenza, dove a fare da direttore d'orchestra c'è un certo Giorgio Perinetti, e che lentamente si sta riprendendo il suo posto sul palcoscenico. Intanto l'Avellino è rientrato in piena zona playoff, e per l'attacco alla vetta di tempo ce n'è ancora tantissimo.

Intanto godiamoci questo ruolino di marcia da protagonisti nell'ultimo mese, un'infermeria che finalmente si va svuotando, una quadratura di rosa che Pazienza sembra aver trovato. Qualcuno potrebbe obiettare che l'Avellino ha vinto finora con squadre di bassa classifica mentre ha perso (o pareggiato) con le attuali prime della classe, ma intanto cominciamo a mettere fieno in cascina nelle partite che sulla carta vanno vinte, cominciamo a inanellare vittorie e punti (e in tal senso il calendario domenica mette di fronte il fanalino di coda Monterosi) in modo da arrivare agli scontri diretti con il pieno di punti e carica per il morale. E poi questo Avellino, rinfrancato dalla cura Pazienza, siamo certi che se la giocherà anche nei futuri scontri diretti.

L'entusiasmo dei tifosi, tangibile anche a Caserta, parla chiaro: mai come quest'anno la piazza vede in questa squadra delle potenzialità importanti, le aspettative e la fiducia sono alte, nonostante il suddetto inizio a handicap, e i recenti sold out lo testimoniano ulteriormente. Probabilmente dalla prossima in casa ci sarà anche l'aumento di capienza in Curva di altre mille unità, come ha promesso il presidente D'Agostino, in attesa di ampliare anche gli altri settori. E' un magic moment per l'Avellino, che deve assolutamente cavalcare l'onda e proseguire su questa strada. Sperando che duri il più a lungo possibile.


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