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Troppo il divario tra Avellino e Atalanta ma i lupi escono dalla Coppa Italia a testa alta

di Carmine Roca

Peccato soltanto che la gara sia stata decisa nel giro di pochi minuti, per giunta i primi. Probabilmente il risultato non sarebbe cambiato ma ci sarebbe piaciuto vedere una partita più aperta almeno per 45 minuti. La squadra di Colantuono, però, ha voluto subito mettere al sicuro la qualificazione, piazzando un uno-due terribile che ha tramortito l'Avellino. I lupi ci hanno provato, anche se senza troppa convinzione. C'è da dire che, anche se il match si è deciso nei primi venti minuti, è stata comunque una partita vera con tanti ammoniti e contrasti molto duri. A prevalere è stata la maggiore esperienza degli orobici, molto più furbi e 'cattivi' degli irpini in diverse situazioni. Inoltre, la differenza tecnica tra le due squadre era elevata più di quello che potesse sembrare alla vigilia. Anche se l'Atalanta non ha giocato con tanti titolari, in campo c'erano giocatori del calibro di Bianchi, Boakye, Del Grosso, Bellini, Biava e tanti altri che vantano un pedigree di tutto rispetto. Situazione completamente diversa, invece, in casa Avellino. Rastelli, invece, vuoi per il prossimo impegno in campionato, vuoi per le assenze, non ha potuto schierare l'undici migliore. Giocatori del calibro di Pozzebon e Petricciuolo lo scorso anno erano in D, Angeli e Soumarè provengono da un altro campionato, altri calciatori solo da qualche anno militano in pianta stabile nel campionato cadetto. E' chiaro che tutte queste differenze nell'arco di una partita, prima o poi, vengono fuori. Era lecito sperare di vedere un Avellino più in partita ma era quasi impossibile sperare addirittura in un successo. Forse solo un Avellino al completo avrebbe potuto dire la sua contro quest'Atalanta

Sta di fatto che, comunque, nel complesso la squdra di Rastelli non ha demeritato. Ovviamente anche gli orobici hallo allentato la pressione dopo il 2-0 ma i lupi sono stati bravi a non disunirsi e a rimanere in partita, salvando sicuramente l'onore e facendo intravedere qualche interessante iniziativa tra la fine del primo e l'inizio del secondo tempo. Anche guardando i risultati delle squadre di B che hanno giocato ieri viene subito da notare che nessuna formazione è riuscita a superare il turno al cospetto di squadre di Serie A, segno evidente che c'è troppa differenza tra queste due categorie, contrariamente al divario che c'è tra la B e la Lega Pro, senza ombra di dubbio meno netto. L'obiettivo principale dell'Avellino resta il campionato. Dicembre sarà un mese importante per i lupi e dirà dove davvero questo Avellino potrà arrivare. La fine del 2014 coinciderà anche quest'anno con la fine del girone d'andata e l'inizio di una lunga pausa che darà alle squadre la possibilità di ricaricare le batterie e ai direttori sportivi di tuffarsi sul mercato alla ricerca di calciatori in grado di dare una mano ed innalzare il livello delle varie squadre. Meglio, però, pensare prima alle prossime gare, a partire da quella di sabato che vedrà l'Avellino affrontare in casa il Crotone. Rastelli sa che stavolta bisogna vincere ma sa anche che non esistono partite facili e che, dunque, nei pochi giorni a disposizione bisognerà preparare al meglio una gara delicata che dirà se l'Avellino nell'ultimo periodo è stato soltanto poco fortunato o se, invece, Castaldo e compagni hanno subito un calo.


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