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Un sospiro di sollievo, torniamo a galla. Avellino ora sei in buone mani. Fidati di Attilio!

di Pellegrino Marciano

Se questo fosse un servizio alla Sportmediaset avrei sicuramente messo come colonna sonora "Ricominciamo" di Adriano Pappalardo. Lo so, probabilmente tutti conosciamo solamente quella canzone di un cantante che è riuscito con un solo brano a fare un pezzettino di storia della musica italiana. Ricominciamo perché, direte? Ma come. Ricominciamo perché abbiamo ricominciato. Con Tesser intendo. Scusate il gioco di parole, ma probabilmente andava fatto. Tutto è stato compiuto secondo i piani, o meglio, la logica; con la società che fa un passo indietro e richiama il signor Attilio, che è mister vero e che ha nel suo zainetto un bel po' di esperienza al contrario del signor Marcolin che in carriera ha collezionato ben poco di positivo come allenatore. Ma questi sono dettagli, che fanno la differenza, ma sempre dettagli restano. Lo dicevo io, che forse non sono proprio l'ultimo arrivato, sarò sicuramente il penultimo, ma non l'ultimo. E i fatti danno ragione a me e a chi sosteneva la teoria Tesseriana. Alzi la mano chi ha visto un Avellino bello gagliardo a Vercelli. Bene, vedo parecchie mani alzate. Oppure metta il dito qua sotto prima che si chiuda coloro ai quali è dispiaciuto l'Avellino di oggi. Bene, nessuno, o quasi. Perché i fatti sono quelli e non possiamo ignorarli. Le chiacchiere, amici miei, stanno a zero. Con Tesser è un altro Avellino. Un Avellino che gioca, corre, crea e segna. Probabilmente si meritava la vittoria, perché il palo di Castaldo e il rigore clamoroso non concesso avrebbero consegnto i tre punti agli irpini. Ma noi ci accontentiamo, perché davanti agli occhi abbiamo ancora le pessime prestazioni delle gare targate Marcolin. La strada è quella giusta e probabilmente così, ma solo così, potremo salvarci con qualche gara d'anticipo. Lanciano e Como sono due match da portare a casa assolutamente, oppure mettiamola così, da fare più punti possibili.

L'Avellino che ci piace è quello visto oggi, quello che non molla mai e che dà battaglia per tutta la partita. Si è rivista la grinta in campo, quella che secondo i dirigenti mancava quando hanno deciso di esonerare il signor Attilio. Probabilmente negli spogliatoi c'è stato un confronto, costruttivo e utile. Ma utile per tutti, a partire dai tifosi eccezionali, passando per i giocatori e alla piazza tutta. E' così che si fa. C'è un problema? Si risolve e si riparte. Alle spalle ciò che è stato, ora finalmente si può tirare un sospiro di sollievo perché chi siede in panchina sa cosa fare e lo ha dimostrato oggi con tantissime defezioni figlie di infortuni (sempre presenti) e squalifiche. Oggi credo a D'Angelo che ha dichiarato "Ci salveremo". La settimana scorsa, capitano non volermene, ci credevo un po' di meno.


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