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Ametrano: "Padova e Reggiana le favorite ai playoff. L'Avellino se riuscirà ad arrivare in fondo può contare su un fattore importante"

di Marco Costanza
Raffaele Ametrano, ex difensore dell'Avellino, ha parlato a Radio Punto Nuovo, analizzando i 3 gironi della Serie C e parlando in vista dei playoff, con le varie favorite e le mine vaganti della post-season.

Queste le sue parole: "E' una C diversa rispetto a quanto giocavo io, è cambiato tanto, in particolare poi per i playoff. Il girone C è quello chiuso, con il Bari che si appresta a vincere il campionato penso già alla prossima. Negli altri gironi invece è ancora abbastanza aperto. Nel girone A il Padova ha riaperto i giochi, ha 4 punti di distacco dal Sudtirol, che resta favorito, ma tra due giornate c'è lo scontro diretto a Padova e quindi è ancora aperto. Nel girone B il Modena è favorito con 5 punti sulla Reggiana, ma fino alla fine non potrà staccare la spina e il testa a testa può essere ancora avvincente. L'unico girone che ha avito una protagonista assoluta è stato il girone C, con il Bari che ha sostanzialmente dominato il campionato".

Sui playoff: "Giocare con una posizione importante dà dei vantaggi, il secondo posto sarebbe fondamentale. Con l'Avellino mi è capitato di vincere due volte i playoff, come secondi, quindi sarebbe l'ideale avere questo vantaggio, anche se ora è cambiato il format. Arrivando secondi ti permette di non giocare i primi turni, e recuperare energie in vista dei playoff, prepararsi al meglio. Bisogna arrivare con un livello mentale importante. E' una formula, questa dei playoff, che non mi piace, ma il regolamento è quello. Alla fine passa quasi un mese per giocare, una volta finito il campionato. Rischi di perdere il ritmo, e magari una squadra che arriva dal basso, spensierata, può fare dei colpacci importanti, con la forma raggiunta prima, rispetto a chi è stato fermo più tempo".

Sul lavoro in vista dei playoff: "Penso che il mister farà una conta del livello fisico e mentale della squadra appena finito il campionato. L'aspetto mentale è fondamentale, i playoff sono un campionato a se. Diventa importante questo lavoro. Ricordo il playoff del 2005, avevamo il Napoli, avevamo meno tensione rispetto a loro, perché loro dovevano vincere per forza e riuscimmo a sfruttare questo vantaggio, battendoli poi meritatamente. Con il Foggia, 2 anni dopo, invece eravamo noi i favoriti e la pressione la sentimmo, e vincemmo quella finale solo grazie a un gol di Rivaldo al 90', il classico gol della domenica, che poi ci fece arrivare ai supplementari. Conterà tanto il lavoro mentale per la post season".

Le favorite ai playoff: "Ho seguito molto il girone A, anche per affetto per la Juve Under 23. Ci sono delle realtà forti, il Padova sarebbe fortissimo, così come il Sudtirol se dovesse perdere il campionato. Nel girone B la Reggiana è fortissima. Penso che Padova e Reggiana possono essere le favorite anche  se sappiamo tutti, che poi giocare al sud le gare decisive, può essere diverso e i pronostici possono ribaltarsi".

Sull'Avellino: "Se i lupi riusciranno ad arrivare nella stretta finale, nella final 4, poi per le altre sarà difficile venire al Partenio, che diventerà un catino, e il fattore campo sarebbe decisivo. Padova e Reggiana però penso che possano essere le favorite"

Sui tifosi: "Per quanto mi riguarda, sono fondamentali. Ad Avellino ci hanno dato una spinta straordinaria. Ricordo che quando giocammo con la Reggiana a Cremona, sempre nei playoff 2005,  c'erano 5.000 avellinesi, e fu clamoroso. Così come nella finale di andata al San Paolo, dove si sentivano, in mezzo a 70.000 tifosi napoletani, anche i tifosi del lupo. O con il Taranto, quando poi segnò Moretti la punizione all'85' con i pugliesi e il Partenio esplose. Insomma, i tifosi biancoverdi possono dare tanto, in particolare se l'Avellino dovesse avanzare ai playoff".
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