Cattaneo: "Un suggerimento ai calciatori di Rastelli? Che seguano un unico motto: non mollare mai"
Cesare Cattaneo, ex stopper biancoverde dell'anno del meno cinque per l'Avellino e del terremoto dell'Irpinia ricorda che non fu facile per lui brianzolo accettare la chiamata del lupo: «Diciamo che in quegli anni in pochi erano così ferrati in geografia da sapere immediatamente localizzare Avellino - scherza Cesarone dalle colonne de "Il Mattino" - Da un punto di vista professionale ad Avellino ho vissuto gli anni più belli della mia carriera: la promozione in A, la prima salvezza, quella miracolosa nell'anno del mano 5. Che emozioni». Ma l'ex stopper oggi lo ricordiamo anche perchè l'8 febbraio 1981 segnoò proprio contro i prossimi avversari dell'Avellino: «La ricordo bene quella partita soprattutto perchè tirai un bello scherzo al mio amico Alfredo Magni, che all'epoca allenava il Brescia. Con lui eravamo stati compagni di squadra a Como, e quando ci trovammo prima della partita sentii che diceva ai suoi uomini: Cattaneo è buono solo di testa, non con i piedi. E Cattaneo di testa, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, gli fece gol, con un'incornata dritta per dritta. Ancora oggi, quando ci troviamo, abitando tutti e due in Brianza, me lo ricorda ancora. "Cattaneo è buono solo di testa", mi grida». Sui lupi: «L'Avellino di quest'anno mi sembra abbia tanto entusiasmo che è uno stimolo importante ma da solo non basta. Ci vuole la fortuna, ma soprattutto devi metterci del tuo. Ecco, questa squadra mi sembra che un po' di carattere lo abbia. Ed allora è il momento di farlo emergere. Quando si viene da un momento poco positivo in campo bisogna raddoppiare gli sforzi, tirare fuori il carattere, appunto, e allora sì che ci si potrà divertire. Un suggerimento ai calciatori di Rastelli? Che seguano un unico motto: non mollare mai». Ma come finirà il campionato di B? «C'è un bel numero di squadre racchiuse in un fazzoletto di punti. Tutti sono convinti di potercela fare e tutti si batteranno fino alla fine per raggiungere almeno i play off. L'Avellino è tra queste, ce la può e ce la deve fare. Anche se poi mi toccherà venir di nuovo giù. Ma è noto che vengo sempre con piacere ad Avellino. Non ne parliamo, poi se potrò venire per far festa per qualcosa di importante».