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Jidayi: "L'amore è la chiave da cui ripartire, per puntare alla B. Rastelli? Spero venga confermato"

di redazione TuttoAvellino

L'ex biancoverde William Jidayi, ora agente della Polizia locale di Cervia, ha parlato ai microfoni de Il Mattino: «Mi sono allontanato dal calcio. Magari un giorno ci tornerò in qualche veste, ma adesso sto per iniziare il mio secondo mandato stagionale nella polizia locale di Cervia mentre studio per provare a vincere il concorso.

Contro il Crotone ero al Partenio-Lombardi. Come tutti sanno sono legato all’Irpinia per la presenza di parenti oltre che per i trascorsi da calciatore e ne ho approfittato. Quella sera faceva un gran freddo e ammirai una squadra grintosa e volitiva, che vinse con merito. Faccio fatica a capire cosa sia accaduto da quella sera, ma ormai è andata come è andata. L’Avellino deve rimettersi in moto per puntare alla Serie B: è il fardello che deve portare perché rappresenta una grande tifoseria e un club che ha fatto la storia del calcio italiano.

Sono arrivato ad Avellino quando Rastelli è andato via ma, credetemi, da avversario l’ho sempre stimato per la sua etica, la sua professionalità e il suo approccio. Spero che venga confermato per dimostrare il suo valore. Un’annata storta, da subentrante, non deve condizionare i giudizi nei suoi confronti. I progetti vincenti sono sempre i progetti a lungo termine. Dai fallimenti nascono i successi, si può capire cosa non ha funzionato per limare le cose che non sono andate. Pure se sono state tantissime. È solo senza pazienza che non si va da nessuna parte. Se si punta su un allenatore bisogna credere nell’allenatore altrimenti non avrebbe avuto senso investire su Rastelli con un contratto del genere.

Con De Vito c’è affetto e stima. Ha fatto passare ad Avellino giocatori che ora sono in Serie A, che non sto qui ad elencare. Sa di calcio come pochi e credo che abbia pagato un contesto complesso. Mi ha dato gioia vedere Roberto Insigne promosso in A col Frosinone, che già ai tempi di Salvini era estremamente organizzato e competitivo. Mi ha emozionato ammirare Daniele Verde leader dello Spezia ai massimi livelli. Mi sono sentito recentemente con Castaldo per fargli gli auguri. Premesso ciò, di quel biennio ad Avellino porto dentro più di tutto il calore dei tifosi. Quei tifosi che sono certo aspettano solo di tornare a essere l’arma in più dell’Avellino. Vedere il Napoli vincere lo scudetto, la Salernitana, a cui feci gol, in A, il Benevento per tanti anni tra A e B e l’Avellino laggiù fa male, ma per l’avellinese non conterà mai la categoria.

L’amore che ho respirato ad Avellino, per l’Avellino, può essere una chiave da cui ripartire. Non c’è nessuna retorica quando dico che Avellino merita la Serie A. L’augurio è che questa proprietà, irpina, che sta investendo tanto nell’Avellino, raccolga ciò che merita e che soprattutto ciò che la gente di Avellino merita. Spero che possa nascere un gruppo che capisca e non patisca l’importanza di giocare per l’Avellino. I direttori passano, gli allenatori e i giocatori pure, ma basta una scintilla per riaccendere un popolo che vive di calcio".


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