Oddo: "Avellino squadra coriacea, ha grande carattere. In biancoverde ricordi bellissimi"
Fonte: tuttob.com
L'ex allenatore dell'Avellino Francesco Oddo, che conquistò la Serie B durante il campionato 2004-2005 battendo il primo Napoli di De Laurentiis nello storico spareggio, è stato intervistato dai colleghi del portale tuttob.com. L'ex tecnico biancoverde ha parlato del campionato cadetto di quest'anno: "Il torneo di B lo seguo sempre con piacere e passione. Ma è sceso di livello, e molto. Non c’è una grande qualità anche a livello di calciatori. Non c’è il fuoriclasse. Se hai una buona organizzazione e una buona progettualità, puoi vincere tranquillamente il campionato. Il Palermo è in serie A. Non gioca bene però è una formazione quadrata e robusta. Vince anche perché le altre sono scarse”.
Il Pescara con l’arrivo di Cosmi può essere protagonista da qui fino alla fine della stagione?
“Si, l’ho anche detto e pronosticato tempo fa. Cosmi è un allenatore che a me personalmente non piace. Come espressione di gioco e concetti il mio calcio è totalmente diverso rispetto a quello di Cosmi. Ma, come dicevo, ho espresso la mia opinione dicendo che avrebbe fatto bene. Il torneo ha un livello abbastanza basso, e se dai alla squadra un nuovo tecnico che porta una ventata d’aria nuova la squadra, pur non esprimendo un gran calcio, combatte in campo e fa risultato. Fa risultato per deficienze degli avversari e perché giocando tutti dietro non prende gol, una rete la fa ed alla fine vince le partite”.
La realtà più bella di questo torneo cadetto secondo Oddo qual è?
“Sotto l’espressione del gioco si distinguono il Crotone, il Trapani ed il Carpi, che fa risultato soprattutto fuori casa. L’Avellino si distingue per essere una formazione coriacea, cattiva – in senso positivo ovviamente. È una squadra che ha grande carattere”.
Lei ha allenato un po’ ovunque in Italia. Qual è il ricordo più bello della sua carriera?
“Di ricordi ne ho tanti. L’ultimo forse è il più bello, anche perché poi non ho allenato più. Ho vinto il campionato di C1 con l’Avellino nello spareggio contro il Napoli, la formazione che poi fece la scalata. Come premio il calcio italiano, dopo quel successo, ha dato ad Oddo il fatto di non allenare più. Dopo quella vittoria nessuno mi ha chiamato. Non capisco come funziona la meritocrazia calcistica in Italia. Comunque con l’Avellino mi sono tolto delle belle soddisfazione. Anche Salerno è un bel ricordo. Subentrai nell’anno della serie A a Delio Rossi e facemmo nelle ultime 8 gare ben 15 punti, battendo Juventus ed Inter. Retrocedemmo a Piacenza, nell’ultima giornata, per un punto. Non si sa come, il calcio italiano deve ancora spiegarmelo. Di gioie comunque ce ne sono state tante, così come di amarezza. Spesso sono stato esonerato perché non sono un allenatore che si piega molto ai voleri della casta, dei mass-media, dei procuratori e dei presidenti. Sono ricompensato dal fatto che adesso mi godo il mare, la spiaggia e la famiglia nella mia città”.