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Zappacosta, dall’Avellino alla Nazionale: un percorso tutto in salita

di Domenico Fabbricini

Nel corso degli ultimi tempi forse si tratta di un trend un po’ in declino, eppure fino a qualche tempo fa tanti giovani talenti che poi riuscivano ad avere l’occasione di sfondare in serie A, hanno fatto esperienza nel campionato cadetto, come possono confermare tanti appassionati di statistiche, pronostici e bonus per casino.

Uno dei talenti che sono emersi nel corso dell’ultimo decennio dalla Serie B e che ad Avellino conoscono molto bene risponde al nome di Davide Zappacosta. Ha sfiorato la convocazione all’Europeo, vinto poi dall’Italia, nella scorsa estate, ma è diventato un ottimo giocatore, in grado di giocare con continuità sia nel principale campionato italiano, che pure di accumulare esperienza all’estero, come ad esempio in Premier League.

L’arrivo in Irpinia

C’è stato tanto Avellino nella carriera di Davide Zappacosta. Infatti, il terzino attualmente in forza all’Atalanta è stato comprato in comproprietà proprio con la compagine bergamasca. All’età di 19 anni, ha subito messo in mostra delle qualità notevoli.

Nel campionato cadetto, infatti, Zappacosta è diventato un punto fermo per l’Avellino, ma soprattutto uno dei migliori giocatori di quella stagione. Nel suo ruolo di terzino, infatti, Zappacosta non ha eguali e, di conseguenza, riesce ad attirare in men che non si dica anche le attenzioni delle grandi squadre che, in prospettiva, cominciano a prendere appunti sul suo conto.

Le prestazioni positive di Zappacosta gli valgono una bella e tanto importante convocazione in Nazionale Under 21. Si tratta della prima grande soddisfazione nel corso della carriera di Zappacosta. Le prestazioni con l’Avellino, poi, gli valgono la chiamata nel massimo campionato italiano: con la maglia dei “Lupi” colleziona 83 gare e 3 reti in tre stagioni. Ecco, poi, il ritorno all’Atalanta, con cui disputa un solo campionato, prima di essere comprato dal Torino. Con la maglia granata disputa due stagioni, in cui colleziona 56 presenze e 2 reti.

L’esperienza in Premier League

L’approdo in Premier League è legato alla forte volontà di Antonio Conte, tecnico del Chelsea, di portarlo oltre Manica. L’ex allenatore della Juventus convince la proprietà a puntare su Zappacosta e il terzino veste la maglia dei Blues alla fine di agosto del 2017, grazie a un investimento importanti, da circa 25 milioni di euro più bonus.

Il suo nome finisce subito negli annali, per un motivo particolarmente importante. Infatti, a settembre fa anche il suo esordio nelle coppe europee e, in special modo, in Champions League. Conte lo apprezza molto fin da subito e lui fa di tutto per ripagare la fiducia. Lo splendido tiro da lontano che centra il bersaglio, nella goleada del Chelsea contro il Qarabag, ha permesso a Zappacosta di diventare il calciatore italiano numero 100 a segnare un gol in questa manifestazione continentale (solo da quando si chiama Champions League, sia chiaro).

A fine dicembre, ecco che Zappacosta si toglie la soddisfazione di andare in rete anche in campionato, sempre in un’altra goleada con cui il Chelsea si sbarazza dello Stoke City. Complessivamente, la sua prima stagione a Londra è decisamente positiva, visto che gioca 35 gare e si porta a casa pure la FA Cup, battendo 1-0 in finale il Manchester United.

Nella seconda e ultima stagione dell’esperienza inglese, Zappacosta saluta il suo mentore Antonio Conte e trova un altro allenatore italiano, ovvero Sarri. Fortunatamente per l’ex terzino dell’Avellino, anche con l’ex tecnico del Napoli il feeling è immediato. A dispetto di quanto è avvenuto con Conte, però, Zappacosta viene considerato una riserva e finisce spesso e volentieri in panchina. L’unica competizione dove trova un po’ di continuità è l’Europa League. In campionato il Chelsea non riesce ad avere la meglio della grande avversario, ovvero il City, ma si toglie una grande soddisfazione vincendo l’Europa League in finale contro l’Arsenal.


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