Bastien: "Avellino tappa fondamentale, grazie a Tesser, Soumaré e Mokulu (che è mio cugino)"

Bella intervista di Samuel Bastien alla Gazzetta dello Sport oggi, presentato come la sorpresa del Chievo, il belga racconta la sua carriera passando ovviamente anche da Avellino: "Mi ha visto il figlio del presidente Taccone. Io avevo chiesto all'Anderlecht di andare a giocare. Devo tanto al Belgio e ai due club dove ci sono due grandi centri di formazione... Avellino è stata una tappa importante, anche Verratti e Insigne sono partiti dalla B. Ho giocato tanto e dopo il gol a Brescia mi sono sbloccato. L'avvio è stato difficile, tanta tattica, non parlavo la lingua. Bravo l'allenatore Tesser, splendidi i compagni Soumaré e Mokulu".
E a proposito di Mokulu, Bastien spiega come ha scoperto poi essere suo cugino: "Ci ha pensato mia nonna con la quale ora mi sento tutti i giorni. Con un caro amico ho ritrovato prima il mio fratello di sangue, poi mia mamma e quindi la nonna. Che quando ha saputo che avevo giocato con Mokulu mi ha detto 'guarda che è tuo cugino'".
Sul caso Muntari: "Quando giocavo con l'Avellino un paio di volte mi hanno gridato 'negro di m...'. Ho sempre risposto col sorriso. Restano ignoranti, ma io ho la testa giusta. E voglio arrivare".
Il miglior giocatore belga? "Che domande. Hazard".