Il gesto di Pane a fine partita è l'emblema di tutto: il portiere indica ai compagni la mancanza di attributi
Pasqua amara per l'Avellino e i suoi tifosi, con i lupi che incassano la seconda sconfitta di fila in un derby, entrambe nel finale. Un ko che per la prima volta ha visto Massimo Rastelli puntare un po' il dito contro i calciatori, per un primo tempo senza spiegazioni, con un Avellino inguardabile, sceso in campo senza verve e in balia della Turris, che non ha sfruttato prima la superiorità numerica, ma che ha trovato poi il gol vittoria nel finale, quando magari l'Avellino stava anche meritando di strappare il pareggio, in 10 ricordiamo, per il rosso a Casarini.
Nel finale. dalla tribuna, abbiamo assistito a un gesto eloquente, di un ragazzo che ci mette sempre il cuore e la faccia, come Pasquale Pane, che quasi a tutti i compagni ha indicato chiaramente, portandosi le mani sui genitali, ha chiaramente indicato ai compagni di non avere gli attributi.
Gesto che è eloquente e sintetizza tutto, del momento di questo Avellino. Gesto confermato anche da D'Angelo poi nel post gara, in conferenza stampa, con il centrocampista che ha comunque dato ragione a Pane, che ovviamente non ha preso bene la sconfitta.
A questo Avellino, viene da dire, ci vorrebbero più Pane in campo, poer appartenenza e rispetto per questi colori. Se qualcuno si può salvare quest'anno, insieme a Russo, forse solo Pane e Tito possono uscire a testa alta da questa stagione infelice.