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Mandorlini: "Non possiamo metterci a fare a calci e pugni con l'Avellino. Dobbiamo fare il nostro calcio, le cose buone fatte in stagione"

di Marco Costanza

Conferenza stampa di vigilia per il tecnico del Padova, Andrea Mandorlini, che ha parlato in vista della sfida contro l'Avellino. 

Queste le sue parole: "La squadra sta bene, ce la siamo vista brutta ma adesso c’è questa semifinale molto importante. Abbiamo rischiato e l’abbiamo detto, quello che è stato è stato, quello che è successo non conta più. Le partite hanno tutte una loro storia, al ritorno con il Renate abbiamo rischiato quando non se l’aspettava nessuno. Aumentano le difficoltà e aumenta il valore dell’avversario. Abbiamo giocato mercoledì e la cosa più importante è quella di recuperare. Siamo pronti a tutto, speriamo di imparare dagli errori commessi. Mercoledì abbiamo fatto molti errori individuali, a livello nervoso abbiamo pagato molto nei secondi 45 minuti. Era dalla partita col Fano che non prendevamo gol in casa, ne abbiamo presi 3 in pochi minuti. Capita. L’anno del record con l'Inter andammo a giocare a Monaco e prendemmo tre gol, può succedere. Era l’anno in cui avevamo dieci nazionali e tanti campioni del mondo. E’ successo anche a noi, ma grazie a Dio è andata bene".

Sull'Avellino: "Braglia è uno dei migliori amici del mio collaboratore Nicolini, è un allenatore esperto e bravo nel saper indirizzare le partite, avercelo contro è sicuramente una difficoltà in più. Siamo alla soglia della finale, quello che posso dire è che affrontiamo una squadra esperta. Dal punto di vista caratteriale e agonistico il girone C è superiore agli altri due gironi. Serve un altro tipo di partita, tenendo alta l’intensità, non possiamo fare a calci e a pugni con loro. Loro hanno un modo di fare e noi abbiamo il nostro. Sarà una partita di forte aggressività, fisica e nel gioco. Dobbiamo fare bene le cose che conosciamo, mantenere la concentrazione alta in una gara a doppio confronto".

Sulla squadra: "A parte Paponi e Biasci siamo un po’ corti come punte centrali. Nicastro? Non lo so, non credo, vediamo dopo l’ultimo allenamento. Curcio non si è allenato tutto l’allenamento, contiamo di recuperarlo, Santini e Cissé non ci saranno. Dini? Si analizza tutto, ma gli ho fatto i complimenti per la parata nel finale di partita, è stata decisiva. E poi anche all’andata ha fatto un altro intervento importante. L’errore c’è stato, ma poi ha fatto una parata incredibile. Dopo aver fatto un errore, è stato dentro il match fino alla fine. E’ stato bravissimo. Di errori posso averne commessi anche io, magari esagerando con i cambi. Ma da tutto si impara”. 


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