Non solo la prima squadra, non decolla neppure il progetto Youth Avellino
Se la prima squadra continua a deludere, meglio non va al settore giovanile dell'Avellino. Il progetto Avellino Youth, lanciato nell'estate del 2020 dalla famiglia D'Agostino, ha vissuto, finora, solo soddisfazioni individuali, non ultima la convocazione dell'irpino Codraro nella selezione Under 17 per il torneo "Maggiori-Righi" (o le 12 convocazioni per le varie rappresentative giovanili, lo scorso mese di novembre).
Poche le gioie "collettive". A salvarsi dalla deludente annata è solo la formazione dei Giovanissimi Nazionali, prima nel suo girone, con tanto di convocazione in nazionale dei vari Aloisi, Angrisano, Lanzone e D'Onofrio. Tra l'altro per i più piccoli del gruppo è una conferma, avendo raggiunto i playoff anche l'anno scorso.
A faticare maggiormente è la Primavera, che in termini di risultati non è andata oltre qualche sporadica chiamata in prima squadra di alcuni lupacchiotti (i vari Antignani, Nkosi, Fusco e Musto), che tra l'altro non sono mai riusciti a debuttare complice l'annata disastrosa dei colleghi più grandi. Meglio non è andata, l'anno scorso, a Di Martino e Tarcinale (ora in prestito al Molfetta). L'unico a esordire in prima squadra è stato Mocanu, ora in prestito al Nuova Floridia in Serie D.
La formazione guidata da Biancolino chiuderà la stagione diversi punti sotto la zona playoff (attualmente -9 dalla Juve Stabia quinta), a 27 lunghezze di distanza (maturate in 22 gare) dal Palermo capolista. Ha deluso anche l'Under 17, l'anno scorso arrivata fino alle Final Four con Alessandro Fabbro (ora alla Pergolettese) e quest'anno impantanata nella zona bassa della classifica.
Considerato che il progetto Youth, piuttosto ambizioso e costoso (quasi 30 tesserati tra responsabili, allenatori, team manager e staff tecnici), va avanti da 3 anni, ci si aspettava, dopo il primo triennio, qualche risultato migliore (al di là delle soddisfazioni personali per qualche baby biancoverde).
Anzi, il progetto ha dovuto fare i conti con l'addio polemico del coordinatore tecnico Nando De Napoli e della brutta vicenda che ha visto coinvolto il responsabile del settore giovanile Capobianco, per un tentativo di aggressione subito a inizio ottobre da un genitore di un calciatore dell'Under 17.