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Palermo, parola a Sagramola: "Se non si riparte, le classifiche dovranno avere valore"

di Alfonso Marrazzo
Fonte: notiziariodelcalcio

Parla Rinaldo Sagramola. L’epidemia da COVID-19 si è ormai progressivamente estesa in tutta Europa, delineando un quadro sanitario estremante complesso in Italia, con un numero ingente di contagiati ed un computo drammatico in termini di soggetti deceduti. Il Governo italiano, per questa ragione, ha scelto di adottare contromisure rigorose ma necessarie per contrastare la diffusione della malattia. Decreti con annesse norme comportamentali di matrice igienico-sanitaria, volti ad evitare assembramenti e a ridurre al minimo i contatti sociali, con l’obiettivo di ridurre drasticamente il rischio di ulteriori contagi. I provvedimenti istituzionali hanno avuto importanti ripercussioni anche sul mondo dello sport, dove le attività agonistiche sono state bloccate fino a data da destinarsi nel pieno rispetto delle norme ministeriali. I club, professionistici e non, dunque, si trovano oggi di fronte ad un futuro incerto, che potrebbero compromettere anche gli sforzi compiuti nei mesi scorsi per ottenere conquiste sul campo. L’amministratore delegato del Palermo, intervenuto ai microfoni di TMW Radio, ha detto la sua sul futuro della Serie D, soffermandosi sulle possibilità che hanno i rosanero, attualmente in testa alla classifica, di ottenere la promozione. “L’auspicio — ha detto Sagramola — è di poter concludere regolarmente la stagione, sul campo. Laddove non fosse ritenuto possibile, andrebbe capito come, con tre quarti di campionato disputato, verranno considerate le classifiche. Ovviamente nel nostro interesse c'è che sacrifici e risorse impegnate non siano vanificati. Faremo di tutto, nelle nostre possibilità, per difendere i nostri legittimi interessi. Una gran parte di campionato si è svolto e le classifiche delineate devono avere un valore. Si farà tutto il possibile, anche spostando date e luoghi. Terminare la stagione il 31 dicembre potrebbe dare possibilità di concludere i tornei ed evitare battaglie legali. Noi siamo in Serie D. Abbiamo accettato di ripartire da lì con un sacrificio economico non indifferente, abbiamo versato una tassa di 1 milione di euro, e stiamo tentando di risalire velocemente verso contesti più consoni alla tradizione calcistica della città”.


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