Cronache sportive e tecnologie di trasmissione
I progressi nel campo delle tecnologie di comunicazione hanno permesso, negli ultimi anni, un aumento delle possibilità di seguire un evento sportivo. All’immortale radio, insieme alla televisione ancora protagonista di numerose trasmissioni sportive, si sono affiancati canali come lo streaming o i live feed. Ai diversi media si sono associati, nel corso del tempo, differenti stili di cronaca: dalle telecronache più abbottonate ai commenti più entusiasti ed enfatici, dai professionisti rigorosamente preparati a semplici appassionati. Si può pensare che esista uno stile di telecronaca “più adatto” degli altri a seconda del tipo di trasmissione? Ci si può aspettare di trovare uno stile più classico in radio o televisione, e uno stile molto meno formale in “nuovi” strumenti come lo streaming?
Partiamo dalle radiocronache calcistiche, che i più grandi sicuramente ricorderanno con affetto dai tempi in cui i diritti di trasmissione televisiva erano ben lontani da come li conosciamo oggi. I diritti di trasmissione radiofonica sono ceduti a diverse emittenti, spesso radio locali del territorio di una determinata squadra: tanto per guardare in casa, la radiocronaca delle partite dell’Avellino è curata da Radio Punto Nuovo. Questo fa sì che sia normale aspettarsi una radiocronaca sbilanciata: pur mantenendo l’oggettività, i commentatori radiofonici non fanno nulla per nascondere la loro fede calcistica, orientata verso la squadra locale. Ci sono poi le cosiddette “cronache del tifoso”, con commentatori notoriamente tifosi - basti pensare a Raffaele Auriemma per il Napoli e Carlo Zampa per la Roma - che commentano con particolare passione le squadre che sostengono, diventando veri e propri fenomeni di costume. Non si può comunque concludere che il mezzo radiofonico sia il migliore per trasmissioni poco formali. Si possono infatti trovare anche trasmissioni estremamente rigorose: è il caso di programmi storici come Tutto il Calcio Minuto per Minuto, dove molti commentatori non hanno mai rivelato la loro squadra del cuore per mantenere un distacco visto come fondamentale.
Prendiamo poi come esempio lo streaming, che normalmente viene considerato adatto a trasmissioni informali. Tra i programmi nati nel mondo dello streaming si trovano numerose trasmissioni amatoriali, spesso anche semplici talk di approfondimento semiserio con personaggi più o meno noti. Ma allo stesso tempo, trattandosi di una tecnologia che ormai ha un ruolo predominante nella copertura degli eventi sportivi, garantisce anche la presenza di programmi decisamente formali. La Serie A, per esempio, ormai da diversi anni è trasmessa da DAZN, una delle più importanti piattaforme internazionali di streaming. Ma anche il poker sportivo, con un passato televisivo che privilegiava i commenti enfatici, è passato allo streaming privilegiando cronache molto preparate: giusto negli scorsi mesi il final table della tappa di Montecarlo dell’EPT è stato commentato anche da Fabio e Maurizio Caressa, nomi ben noti nel giornalismo sportivo.
Abbiamo appena menzionato la televisione, che normalmente è associata a trasmissioni formali e con poco spazio per uno stile di commento enfatico: pensiamo agli storici programmi di approfondimento sportivo, o anche alle telecronache come quelle delle recenti Olimpiadi, gestite da professionisti noti per la loro preparazione. Persino il calcio delle categorie inferiori, solitamente associato a televisioni locali, è trasmesso da pay TV e commentato da giornalisti sportivi: la Serie C, nella quale è impegnato l’Avellino, è per esempio esclusiva Sky e riscuote ampi consensi. Ma non mancano le eccezioni, e anche in televisione si trovano commenti sportivi tesi soprattutto all’enfasi. Abbiamo già ricordato le trasmissioni televisive sul poker, ma nello stesso periodo anche il wrestling era trasmesso con commenti volti all’intrattenimento. Basti poi pensare alla voce storica della MotoGP, Guido Meda, e a quella attuale della Formula Uno, Carlo Vanzini, apprezzati - o meno - proprio per lo stile di commento sopra le righe. La pallavolo è da diverso tempo commentata, anche in occasione delle recenti Olimpiadi, da Andrea Lucchetta, ex giocatore convertitosi a showman del microfono. E i recenti Europei di calcio hanno visto al commento, oltre alle storiche voci RAI di Alberto Rimedio e Stefano Bizzotto, anche Daniele Adani: l’ex difensore sta vivendo una seconda giovinezza all’insegna di meme e tormentoni, approdando al commento televisivo dopo essere stato protagonista proprio nello streaming su piattaforme come Instagram e TikTok.
Infine, un cenno ai live feed. Si tratta di brevi aggiornamenti, spesso affidati ai social, dei momenti essenziali di un evento sportivi: fatte da semplici pagine fan o dai canali ufficiali di una società sportiva, queste rapide comunicazioni consentono di seguire un evento contando sull’engagement della piattaforma scelta, privilegiando quindi uno stile comunicativo ben poco formale. Ma, allo stesso tempo, stanno prendendo piede analoghi servizi che si limitano a telegrafici aggiornamenti dallo stile molto più giornalistico. Si tratta dell’ennesima dimostrazione di come, a prescindere dal canale scelto, non esista uno stile di commento in assoluto migliore di un altro.