Marani: "Serie C serbatoio naturale del nostro calcio, deve esaltare i vivai"
Lunga intervista del Corriere dello Sport a Matteo Marani, a 100 giorni esatti dalla sua elezione a presidente della Lega Pro. "Due anni di pandemia hanno inflitto ferite che sanguinano ancora, ma il calcio ha avuto il potere di alleggerire il peso dei momenti bui - ha spiegato l'ex direttore del Guerin Sportivo ed ex vicedirettore Sky -. Figc a parte, il cui atteggiamento è stato commendevole, la Serie C è stata poco aiutata, eppure ha resistito e ha vinto la partita resilienza. Adesso c’è bisogno che tutte le componenti del calcio decidano di affrontare insieme le riforme necessarie e non è solo e soltanto una questione di numero di squadre partecipanti alla A, alla B e alla C. No, bisogna che a prevalere sia l’interesse collettivo. La Serie C è il serbatoio naturale del nostro calcio, il campionato che ha formato Riva, Cabrini, Tardelli, Baggio, Materazzi, Grosso: deve diventare il campionato che esalta i settori giovanili, i vivai. È, questo, un tema particolarmente caro a Gianfranco Zola, il nostro vicepresidente che sta facendo un grande lavoro, come un grande lavoro ha fatto la Juve con la seconda squadra, un modello di successo. Fagioli, Miretti, Barrenechea, Soulé, Barbieri, Iling-Junior: la società bianconera sta raccogliendo i frutti della sua lungimiranza. Avere in prima squadra giocatori cresciuti in casa, riduce il monte ingaggi, valorizza l’organico, aiuta le Nazionali, migliora la qualità del gioco. Ero in tribuna al Menti con Zola, la sera della finale di Coppa Italia fra Vicenza e Juve Next Gen; a un certo punto, Gianfranco ha sbottato: ma lo sai che i ragazzi di Brambilla giocano veramente bene?".