L'Analisi Tattica di Sudtirol-Avellino 0-1 - La vittoria dell’identità: l’Avellino espugna Bolzano con organizzazione, sacrificio e cinismo
Introduzione
In una delle trasferte più complesse della stagione, l’Avellino di Biancolino conquista una vittoria pesantissima, imponendosi 0–1 contro un Südtirol aggressivo, fisico e dominante nel palleggio. In un match in cui i padroni di casa producono 17 tiri (xG 1.67), l'Avellino compensa il minor possesso (42% contro 58%) gestendo la gara con maturità, densità e grande attenzione nella propria metà campo.
Il gol di Tommaso Biasci, arrivato dopo 10 minuti, indirizza un incontro che la squadra difende poi con lucidità, sacrificio collettivo e una lettura dei momenti davvero matura per una neopromossa che continua a sorprendere.
Fase di possesso
Costruzione bassa e sviluppo verticale
L’Avellino conferma il suo marchio: costruzione semplice, pulita, diretta e orientata alla verticalità. I centrali Šimić, Enrici e Fontanarosa mantengono percentuali alte di precisione (dal 70% al 90%), privilegiando uscite sicure verso Missori e Cancellotti, ma soprattutto cercando la risalita immediata del campo.
La squadra non cerca il palleggio orizzontale prolungato:
- lanci lunghi al 21%,
- solo 9 ingressi in profondità,
- appena 6 tiri totali.
Segno di un piano gara chiarissimo: attaccare rapidamente la profondità e non esporsi alle transizioni del Südtirol.
Baricentro basso, ma idee chiare
Con il passare dei minuti e il crescere della pressione avversaria, l’Avellino costruisce sempre meno dal basso. Nel secondo tempo il possesso scende al 32%, ma la squadra continua a muoversi con ordine:
- Palumbo e Sounas offrono linee interne pulite,
- Missori e Cancellotti danno ampiezza senza mai sbilanciare la squadra,
- Biasci lavora da punto di riferimento, alternando profondità e smarcamento sul corto.
Il gol nasce proprio da una risalita diretta, precisa e verticale, conclusa da Biasci con grande freddezza.
Fase di non possesso
La chiave del match: difesa posizionale e compattezza
Il Südtirol mantiene a lungo il gioco nella metà campo irpina (81 possessi oltre metà, 26 ingressi in area), ma l’Avellino risponde con:
- cinque difensori sempre compatti,
- linee strette,
- ottima lettura delle seconde palle.
La squadra vince il 53% dei duelli totali, con picchi altissimi nei duelli difensivi (67%). Šimić ed Enrici firmano una partita di enorme attenzione sui cross e sul gioco verticale:
- il Südtirol esegue 49 cross,
- ma solo due tiri arrivano realmente in porta.
- L’Avellino costruisce un vero e proprio muro.
Gli esterni: Missori e Cancellotti decisivi
Fondamentale la loro doppia fase:
- aggressione in uscita breve,
- gestione dei 2 contro 1 sulle catene laterali,
- controllo della profondità su Merkaj e Odogwu.
Missori è dominante nei duelli (10 vinti, di cui 7 difensivi), mentre Cancellotti è ovunque, con 13 duelli vinti e presenza costante su entrambe le fasi.
Transizioni
Positive
Quando l’Avellino recupera palla prova sempre a verticalizzare in 2–3 tocchi.
Le transizioni più pericolose arrivano da:
- uscite pulite di Palumbo,
- conduzioni di Tutino,
- tagli e movimenti di Biasci.
Sono poche, ma sempre potenzialmente letali.
Negative: la tenuta decisiva della linea
Il Südtirol crea molto proprio sulle seconde azioni dopo transizioni negative irpine:
- 119 recuperi totali (tra zona bassa, media e alta),
- numerose ri-aggressioni nella zona di Casiraghi.
La difesa però regge grazie a:
- ottime letture preventive,
- grande densità centrale,
- coperture interne continue.
Momenti chiave
10' – Il gol di Biasci (0–1)
L’Avellino trova subito il vantaggio: azione rapida, precisa, con Biasci che colpisce con lucidità. Da lì in avanti la squadra si compatta, abbassa il baricentro e gestisce il ritmo della gara.
Dal 60' al 75' – Assedio Südtirol
La squadra di Castori produce cinque occasioni significative:
- colpo di testa di Pecorino (0.20 xG),
- colpo di testa di Veseli da corner (0.22 xG),
- incornata di Zedadka (0.29 xG).
- Daffara sfodera due parate di riflesso determinanti che mantengono intatto il vantaggio.
81' – Occasione Crespi
L’Avellino sfiora il 2–0 con V. Crespi, segnale che la squadra non rinuncia a colpire anche sotto pressione e che resta lucida nel leggere gli spazi in ripartenza.
Punti di forza dell’Avellino
Organizzazione difensiva da squadra matura: pochi errori, linee sempre compatte.
Lettura dei momenti: dopo il gol la squadra controlla, soffre e poi riparte.
Prestazioni individuali top:
- Šimić mostruoso sui palloni alti,
- Missori dominante nei duelli,
- Cancellotti onnipresente,
- Biasci decisivo in fase realizzativa.
Gestione mentale: nonostante il forcing finale, nessuna perdita di lucidità.
Criticità
- Difficoltà nel consolidare il possesso: nella ripresa baricentro troppo basso e possesso limitato (32%).
- Numero di tiri troppo ridotto: 6 conclusioni totali, una sola realmente pericolosa oltre al gol.
- Tendenza a dipendere molto dalla fase difensiva nei momenti di pressione prolungata.
- Centrocampo talvolta schiacciato sulla linea arretrata, con poca capacità di salire tramite palleggio.
Conclusione
L’Avellino vince una partita da squadra vera: non brillante nel gioco, ma straordinariamente solida, concentrata e cinica. È una vittoria di identità, maturità e spirito collettivo.
Non sempre si può dominare: a volte bisogna saper resistere. E in quel di Bolzano l’Avellino ha dimostrato di saperlo fare benissimo.
Dal campo ai numeri
Statistiche principali
Statistica Südtirol Avellino
Tiri: 17 6
xG: 1.67 0.77
Possesso palla: 58% 42%
Cross: 49 5
Duelli vinti: 43% 53%
Corner: 10 2