Tra le Linee - L'Analisi Tattica di Avellino-Palermo 2-2: l’Avellino tiene il campo, cresce e merita più del pareggio
Introduzione
Al “Partenio-Lombardi” termina in parità una gara intensa e ricca di contenuti tattici. Avellino–Palermo finisce 2-2, un risultato che rispecchia fedelmente l’andamento del match: equilibrio strutturale, momenti alterni e un peso determinante degli episodi.
Biancolino conferma il 3-5-2, Inzaghi risponde con il 4-3-3. Ne nasce una partita giocata più sulla lettura dei momenti e sulla gestione degli spazi che sul dominio territoriale.
Fase di possesso
L’Avellino costruisce con ordine sin dalle prime battute. La linea a tre Enrici–Šimić–Fontanarosa garantisce pulizia nella prima uscita, mentre Palmiero agisce da riferimento basso con compiti di equilibrio. Il possesso (52%) è funzionale e consente ai biancoverdi di consolidare nella metà campo avversaria, con Sounas e Besaggio chiamati a occupare lo spazio tra le linee alle spalle della coppia Biasci–Tutino.
Il gol del vantaggio nasce proprio da una corretta occupazione dell’area e da tempi di inserimento efficaci. Tuttavia, col passare dei minuti, l’Avellino fatica a trovare continuità nella rifinitura centrale: i passaggi filtranti riusciti sono pochi e molte azioni si sviluppano lateralmente senza un reale affondo.
Il Palermo cresce soprattutto nella ripresa. Ranocchia diventa il principale riferimento tecnico tra le linee, mentre Augello garantisce ampiezza costante a sinistra. I rosanero non aumenta il volume di possesso, ma migliorano sensibilmente la qualità delle giocate verticali.
Fase di non possesso
Senza palla l’Avellino si dispone in un 5-3-2 compatto, efficace nel primo tempo grazie a distanze corte e a una buona protezione centrale. La squadra riesce a schermare le linee di passaggio interne e a indirizzare il gioco avversario verso le corsie laterali.
Nella ripresa, però, il baricentro tende ad abbassarsi e la lunghezza media tra i reparti aumenta. Questo consente al Palermo di trovare più spazio tra le linee e di alzare l’intensità del pressing, con un PPDA più basso rispetto ai biancoverdi. È in questa fase che l’inerzia del match cambia.
Transizioni
La gara non vive di transizioni lunghe, ma di transizioni corte e immediate. L’Avellino prova a riattaccare rapidamente dopo il recupero palla, senza però trovare sempre profondità. Il Palermo, invece, è più efficace nel recuperare palla in zone avanzate e nel portare rapidamente uomini dentro l’area, aumentando il peso offensivo delle proprie azioni.
Momenti chiave
Dopo il vantaggio dell’Avellino, il Palermo resta in partita grazie a una migliore gestione delle palle inattive. Il pareggio nasce da una seconda palla mal gestita, tema ricorrente nel corso del match.
Il rigore che porta gli ospiti sul momentaneo 1-2 è figlio di una gestione difensiva in ritardo, mentre nel finale l’Avellino viene premiato per la pressione costante: l’ingresso di Palumbo aggiunge qualità e presenza tra le linee, e il 2-2 arriva ancora una volta da una situazione di gioco fermo.
Modifiche tattiche
Nel finale Biancolino aumenta il peso offensivo passando a una struttura più aggressiva (4-1-3-2), alzando il numero di uomini tra le linee. Inzaghi risponde abbassando il Palermo in 4-4-1, scelta che riduce gli spazi ma espone la squadra a una pressione continua negli ultimi minuti.
Conclusione
Il pareggio contro il Palermo conferma un Avellino strutturato, riconoscibile e competitivo, ma ancora migliorabile nella gestione delle seconde palle e nella protezione dell’area. In una Serie B estremamente equilibrata, la partita ribadisce come siano i dettagli e i momenti chiave, più che il controllo del gioco, a determinare il risultato finale.
Dal campo ai numeri
Statistica Avellino Palermo
Possesso palla: 52% 48%
xG: 1.98 2.28
Tiri totali: 12 12
Tiri in porta: 9 3
Precisione passaggi: 83% 84%
PPDA: 9.8 7.8
Calci d’angolo: 4 4
Formazioni
Avellino (5-3-2)
Daffara; Missori, Enrici (85’ Lescano), Šimić, Fontanarosa, Cancellotti; Sounas, Palmiero (74’ Palumbo), Besaggio (88’ Panico); Biasci (85’ Russo), Tutino (74’ Patierno).
Allenatore: Biancolino
Palermo (4-3-3)
Joronen; Peda, Bani (66’ Gyasi), Ceccaroni, Augello; Diakité, Ranocchia (85’ Blin), Palumbo (85’ Giovane); Segre (66’ Gomes), Pohjanpalo, Le Douaron (88’ Veroli).
Allenatore: Inzaghi