Tra le Linee - L'Analisi Tattica di Frosinone-Avellino: possesso palla sterile, imprecisione e poca cattiveria
Introduzione
La prima di Serie B serviva per misurare l’impatto con una categoria superiore e per capire davvero cosa cambia rispetto alla Serie C. Il campo del Benito Stirpe ha dato la risposta: il Frosinone vince 2-0, sfruttando due gol nei primi 30 minuti, mentre l’Avellino ha mostrato ordine nel possesso ma poca convinzione e aggressività nei momenti decisivi.
Fase di possesso
L’Avellino ha saputo gestire bene il pallone, facendo girare palla con personalità e cercando spesso l’ampiezza per allargare la difesa del Frosinone. Il giro palla è stato fluido e, a tratti, convincente. Ciò che è mancato è stata la precisione: troppi errori negli ultimi metri, passaggi imprecisi e poca qualità nell’ultimo tocco. La manovra non è stata accompagnata dalla cattiveria necessaria per attaccare gli spazi giusti e infastidire l’avversario.
Fase di non possesso
Tatticamente l’idea c’era, ma l’esecuzione è stata deficitaria. Il pressing dell’Avellino è apparso disordinato, poco coordinato e senza la giusta cattiveria difensiva. Nei gol subiti si è vista tutta la differenza:
Sul primo, un giocatore del Frosinone riesce a liberarsi di tre avversari sulla fascia, servendo un compagno libero di colpire al centro.
Sul secondo, dopo una respinta corta, Marchizza ha avuto tutto il tempo e lo spazio per insaccare.
In entrambi i casi, la mancanza di intensità e aggressività difensiva ha fatto la differenza.
Transizioni
In transizione positiva l’Avellino non ha fatto male: le ripartenze erano ordinate e la gestione del pallone non è stata sbagliata. Ma in transizione negativa, al momento di perdere palla, è mancata la reazione immediata. Nessuna grinta, nessuna cattiveria nel volerla recuperare subito: un aspetto che in Serie B pesa tantissimo.
Momenti chiave
I primi 35 minuti hanno segnato la partita. L’Avellino è apparso timido, poco sicuro, privo di quella convinzione necessaria per reggere l’urto contro una squadra come il Frosinone. I due gol subiti sono stati veri e propri schiaffi che hanno condizionato l’intera gara. Da lì in avanti la squadra ha sbagliato meno, ma non ha mai davvero creato pericoli concreti.
Punti di forza
Buon giro palla e gestione complessiva del possesso.
Reazione collettiva dopo lo 0-2, con la squadra che non si è disunita.
Spirito di gruppo, anche nelle difficoltà.
Criticità
Mancanza di grinta e cattiveria nei duelli difensivi.
Pressing disordinato e poco efficace.
Precisione assente negli ultimi metri, con pochissime occasioni realmente pericolose.
Conclusione
Il debutto contro il Frosinone ha dimostrato che l’Avellino può gestire il pallone, ma che in Serie B non basta un buon possesso. Qui contano l’intensità, la cattiveria e la fame, sia in fase difensiva che offensiva. La squadra ha reagito come collettivo, ma deve imparare a trasformare il palleggio in concretezza. La lezione è chiara: per restare competitivi in Serie B, bisogna essere più affamati, più grintosi e più aggressivi in ogni zona del campo.
Dal campo ai numeri: formazioni ufficiali e statistiche
Formazioni ufficiali
Frosinone (4-2-3-1): Palmisani; Oyono, Calvani, Monterisi, Marchizza; Calò, Koutsoupias (75’ Cichella); Ghedjemis (66’ Zilli), Barcella (55’ F. Gelli), Kvernadze (75’ Masciangelo); Raimondo (66’ Bracaglia).
Avellino (4-3-1-2): Iannarilli; Cancellotti, Simic, Manzi (60’ Crespi), Enrici; Besaggio (70’ Kumi), Palumbo; Sounas, Russo (71’ D’Andrea), Insigne (60’ Milani); Lescano (71’ Panico).
Statistiche
Statistica Frosinone Avellino
Possesso palla 38,7% 61,3%
Tiri in porta 4 3
Tiri totali 15 14
Pali / Traverse 0 0
Fuorigioco 0 2
Falli commessi 19 16
Ammonizioni 3 2
Espulsioni 1 0
Calci d’angolo 6 1