Tra le Linee - Pre-analisi tattica di Avellino-Monza
Il contesto
Venerdì sera il Partenio-Adriano Lombardi si accende per una sfida dal peso specifico importante: Avellino–Monza.
I biancoverdi arrivano all’appuntamento con diverse assenze pesanti, ma con la forza del proprio pubblico. I brianzoli, invece, possono contare su una rosa più profonda e sulla qualità di uomini esperti come Caprari, Colpani e Dany Mota.
Due filosofie si fronteggiano: prudenza e compattezza da una parte, palleggio e verticalità dall’altra.
Fase di possesso
• Avellino: probabile 4-3-1-2, con Lescano chiamato a legare centrocampo e attacco. Le soluzioni offensive, complici le assenze di Patierno e Favilli, passeranno soprattutto per verticalizzazioni rapide e calci piazzati.
• Monza: classico 3-4-2-1, con Birindelli e Azzi larghi a garantire ampiezza. In mezzo Pessina e Obiang garantiscono equilibrio, mentre la fantasia è affidata a Caprari e Colpani, pronti a servire Dany Mota. In dubbio però la presenza di Colpani (non al meglio) e Dany Mota (sirene di mercato dalla Turchia), Bianco si potrebbe allora affidare a Ciurria e Caprari.
Fase di non possesso
• Avellino: linea difensiva compatta e blocco medio-basso per chiudere le linee di passaggio centrali. Manzi e Simić dovranno essere puntuali in marcatura, mentre i terzini avranno il compito più delicato: arginare le incursioni laterali del Monza.
• Monza: pressing organizzato e riaggressione immediata. Se perde palla, cerca subito di recuperarla nella metà campo avversaria. La zona di vulnerabilità rimane alle spalle dei braccetti difensivi, dove l’Avellino proverà a inserirsi.
Transizioni
• Avellino: le ripartenze possono rappresentare la vera arma tattica. Recupero palla, verticalizzazione e ricerca della profondità immediata: poche occasioni, ma da sfruttare con cinismo.
• Monza: meno orientato alla transizione, più al controllo del possesso. L’obiettivo è schiacciare l’avversario e mantenere il ritmo del gioco costante.
Momenti chiave
1. Densità centrale: il duello tra Sounas–Palumbo e Pessina–Obiang può indirizzare il match.
2. Ampiezza brianzola: le spinte di Birindelli e Azzi rischiano di costringere l’Avellino a difendere basso.
3. Concretezza sotto porta: per i biancoverdi sarà fondamentale trasformare in oro le occasioni create.
4. Gestione emotiva: la spinta del Partenio può essere un fattore, ma anche una pressione in caso di svantaggio.
Punti di forza e criticità
Avellino
• Punti di forza: fattore campo, compattezza difensiva, calci piazzati
• Criticità principali: assenze pesanti, poca incisività offensiva
Monza
• Punti di forza: qualità individuale, ampiezza, gestione del possesso
• Criticità principali: spazi dietro i braccetti, cali di concentrazione
Conclusione
La sfida del Partenio è un test di maturità per entrambe:
• L’Avellino dovrà affidarsi a compattezza e ripartenze, puntando a limitare la qualità brianzola.
• Il Monza cercherà di imporre ritmo e gioco sugli esterni, sfruttando la superiorità tecnica dei suoi uomini offensivi.
Il pronostico pende leggermente verso gli ospiti, ma il fattore campo e l’organizzazione difensiva dei biancoverdi possono equilibrare la contesa. Il primo gol sarà decisivo: se lo segna l’Avellino, la partita può trasformarsi in una battaglia a nervi saldi; se passa avanti il Monza, la differenza di qualità rischia di emergere con forza.