Comincia l'era Perinetti in casa Avellino. Dopo la presentazione ufficiale avvenuta ieri, attesa 54 giorni dopo la fine del campionato e l'introduzione del lungo silenzio stampa, stampa e tifosi hanno potuto finalmente ascoltare la voce del nuovo responsabile dell'area tecnica insieme a mister Rastelli e al presidente Angelo D'Agostino. Un silenzio lungo, lunghissimo, forse troppo, spiegato ieri da D'Agostino come tentativo "di non ripetere gli errori del passato, di non lasciarsi andare a dichiarazioni a caldo fuori luogo come avvenuto lo scorso anno dopo l'eliminazione col Foggia", ma decisamente troppo lungo e che ha destato anche incertezza e dato adito a speculazioni tra le tifoseria: cosa starà pensando D'Agostino? Avrà forse deciso di mollare? Perché tanta segretezza? Perché non si fa almeno un bilancio dell'anno appena concluso? Le domande sono tante ovviamente quando tutto tace, e soprattutto quando si tace per tanto tempo. Finalmente la conferenza di ieri dovrebbe aver disteso un po' gli animi.
D'Agostino ha chiarito innanzitutto di non voler fare alcun passo indietro, anzi rilancia: ambizione sottolineata dallo stesso Perinetti che ha usato proprio questo termine come 'parola d'ordine' del nuovo corso. "Avevo anche altre offerte ma mi ha convinto il progetto D'Agostino, la sua ambizione, la solidità della sua famiglia". Ma su questo non avevamo dubbi: dopo aver investito tanto e raccolto poco, non avrebbe avuto senso lasciare un'opera incompiuta, non è nello stile di D'Agostino, che probabilmente non si arrenderà finché non avrà raggiunto l'obiettivo prefissato. Forse, e questo era il timore di molti, dopo tanti giorni dalla fine del campionato si sarebbe potuto insistere maggiormente sulle domande che sono rimaste sospese, su cosa non è andato, su cosa è successo tra i calciatori e Rastelli, su come si ripartirà cercando di risanare le fratture. Si è fatto solo un rapido excursus liquidando lo scorso campionato come "una serie di fattore, tra cui gli infortuni, che hanno fatto rendere la squadra al di sotto delle proprie possibilità", addirittura "al di sotto delle mie stesse possibilità, poiché ero venuto qui per fare un altro tipo di campionato" ha aggiunto Rastelli, che poi ha chiesto scusa ai tifosi per le mortificazioni che sono stati costretti a subire. Un passato che si vuol lasciare subito alle spalle, un passato "che deve sì servire a non ripetere gli stessi errori, ma senza guardare indietro, senza farsi influenzare da quello che è stato, ma guardando avanti - ha voluto sottolineare subito Perinetti, forse preparandosi a molte domande sullo scorso campionato -. Ho avuto una carriera lunga e ricca di successi, ma ogni anno riparto da zero e ora voglio concentrarmi solo sull'Avellino, dove c'è tutto da costruire".
Si è parlato molto anche di campo, Rastelli ha già dato un'indicazione di modulo confermando di voler ripartire "da 4 difensori e 3 centrocampisti, davanti ci divertiremo" ovvero 4-3-1-2 o 4-3-3, a seconda di quel che porterà il mercato. E a proposito di mercato: Perinetti per sua stessa voce comincerà lunedì gli incontri con calciatori e procuratori, "sappiamo già chi resterà e chi dovrà partire, cominceranno forse le guerre delle richieste di incentivo all'esodo ma su questo punto saremo fermi, professionisti sempre e non solo quando si devono avanzare chieste" ha chiarito Perinetti dall'alto della sua esperienza. "Non posso fare promesse, sarebbe facile, sicuramente proveremo ad arrivare più in alto possibile, vogliamo provare a salire, il campionato sarà duro ma daremo il massimo" ha chiosato il dirigente.
Insomma una conferenza, come prevedibile, improntata sul guardare avanti, al lasciarsi presto alle spalle il passato, non è chiaro cosa non si andato, "se lo sapessimo sarebbe facile" ha detto D'Agostino, ma almeno far tesoro degli errori per non ripeterli, ma riprovare ancora una volta a centrare la serie B, questo si può dire. E' tempo quindi di stringersi ancora tutti insieme, come ha chiesto Perinetti, far quadrato e lasciarsi dietro amarezze, delusioni, dubbi, domande, e proiettarsi al nuovo campionato, quando si ripartirà letteralmente da zero, tutti alla pari sulla linea di partenza, e cercare di partire subito forti, ma soprattutto arrivare a tagliare il traguardo tra i primi.
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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