L'Avellino torna alla vittoria. Era dal 3-1 sulla Casertana del 25 ottobre scorso che i Lupi non conquistavano i 3 punti, l'Avellino viaggiava a gonfie vele e aveva nel mirino il primo posto. Poi il recupero da 2-0 a 2-2 nel derby con la Turris, la sosta, il pari con la Paganese e la lunga assenza forzata per Covid. Il ritorno in campo sabato scorso con la scialba prova contro il Catania, terminata con una sconfitta. E finalmente il ritorno alla luce. Tre punti che riportano l'Avellino al sesto posto, con altre due gare da recuperare. Una vittoria che, soprattutto, dà morale a una truppa che recentemente stava un po' perdendo sicurezza nei propri mezzi dopo un avvio scoppiettante, che non riusciva più a esprimersi come sapeva ma soprattutto non aveva uomini a disposizione per poter operare scelte in serenità, problema sempre acutizzato da Braglia nelle ultime interviste. Finalmente, con la rosa quasi al completo (mancano ancora gli ultimi recuperi) e una panchina discreta, i biancoverdi tornano a fare quello che gli si chiede: vincere. E soprattutto la squadra irpina si conferma compagine da trasferta: dei 18 punti in classifica, 13 sono arrivati lontano dal Partenio con 4 vittorie e 1 pareggio in 5 gare. Paradossalmente in casa l'Avellino ha vinto una sola partita, con 2 pareggi e 2 sconfitte. 

Ma non è stata una gara facile, tutt'altro. Capuano, ex che ci teneva tantissimo a fare bella figura contro la sua ex squadra e a caccia di punti salvezza, ha costruito un'intelaiatura di gioco che per oltre 50 minuti ha imbrigliato i biancoverdi, incapaci di giocare. Non a caso il primo tempo, brutto e noioso, si è chiuso senza praticamente tiri in porta, se si esclude un tentativo di Cianci dopo 3 minuti. Per il resto tanta lotta in mezzo al campo, tante trame interrotte, tanti errori, ma di gioco poco da ambo le parti. Evidentemente Braglia ha preferito innanzitutto badare all'aspetto difensivo, e quello l'Avellino lo ha fatto bene concedendo poco e tenendo tutti dietro la linea della palla in fase di non possesso, e poi cercare qualche sortita offensiva, che però nel primo tempo non è mai riuscita. Nella ripresa l'Avellino è sceso in campo più determinato, ha cominciato a pigiare di più sull'acceleratore e finalmente si sono viste anche trame offensive. Dopo pochi minuti prima D'Angelo e poi Ciancio (incredibile il suo errore) hanno sfiorato il vantaggio. Che finalmente è arrivato con un preciso colpo di testa di Maniero, al quarto gol stagionale, che sembra finalmente aver ritrovato forma e fiducia. Emblematica la sua corsa ad abbracciare Braglia, supportato da tutta la squadra. Quasi un modo per scrollarsi di dosso, tutti insieme, un periodo negativo e ripartire con maggiore slancio.

Non un successo netto e dominato quindi, ma una sorta di partita a scacchi decisa da un episodio favorevole all'Avellino. Bravo poi Braglia a riportare nuovamente i suoi indietro, come nel primo tempo, a controllare le sfuriate del Potenza. Di questi tempi va bene così, per uscire dal periodo buio va bene anche vincere in questo modo, e farlo su campi difficili come quello di Potenza non è cosa da poco. 

Torna il sorriso quindi, si potrà preparare con maggiore tranquillità la partita di domenica sul campo della Virtus Francavilla, ancora in trasferta, il campo "amico" dell'Avellino, prima del nuovo recupero mercoledì contro il Bisceglie, per sfatare il "tabù" Partenio. Sarà un dicembre molto intenso.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 02 dicembre 2020 alle 18:06
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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