Domenico Di Cecco, ex capitano dei lupi, ora  vice allenatore del Rimini, ha parlato a Radio Punto Nuovo del momento in casa Avellino in vista dei playoff. 

Queste le sue parole: "Strappo con la tifoseria? Nel calcio l'unica medicina sono i risultati. Si era partiti anche bene con quelle 5 vittorie, ma ora parlare del passato è inutile. Mancano 6 finali da qui alla fine e bisogna solo far bene, cercare di vincerle tutte e 6 e magari riavvicinare la tifoseria in vista dei playoff". 
Sulle rotazioni: "Con una rosa così forte è normale che qualcuno deve rimanere fuori e in questo caso la differenza la fa lo spogliatoio, mettere come bene comune l'Avellino e gli obiettivi e mettere in secondo piano le ambizioni personali. Una volta negli spogliatoi c'era il leader, che se decideva una cosa, quella era, non potevi nemmeno dire a, altrimenti il problema lo risolveva in un altro modo". 
Scontri diretti: "Sì tra virgolette forse è meglio fare partite del genere, perchè sei sempre sull'attenti, poi in vista dei playoff ti allena anche con squadre dello stesso livello. Invece 
Sul Rimini: "Ci siamo andati vicini a questa finale di Coppa Italia, ho visto la partita, peccato per gli scontri, sono cose da condannare, la violenza per me va sempre condannata. Io ho giocato due anni a Catania, so che cosa vuol dire giocare a questi livelli e con una tifoseria del genere, ma la violenza non si può tollerare". 
Sui moduli: "Nel calcio di adesso si va più a caratteristiche, è diventato tutto più fluido e tutto più mobile. E' chiaro che si va per caratteristiche, cito De Cristofaro, che è un mio ex compagno. che è una mezz'ala forte e che può giocare sia in un centrocampo a tre o a quattro". 
 

Sezione: Ex biancoverdi / Data: Mer 20 marzo 2024 alle 15:00
Autore: Marco Costanza
vedi letture
Print