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D'Agostino jr: "Non è la qualità che fa la differenza in un torneo come il nostro, ma la fame e l'umiltà". Sugli arbitri e il ko di Cerignola...

di Marco Costanza

Giovanni D'Agostino, Au della IDC, la società che detiene la proprietà dell’Avellino, ha parlato a Tuttomercatoweb, dove si è espresso sui temi della stagione biancoverde, dopo la sconfitta di Cerignola
Questto un estratto della sua intervista: "Non è la qualità che fa la differenza in un torneo come il nostro, ma la fame, l'umiltà, cose che alle volte a noi sono un po' mancate: lo dimostra il fatto che non abbiamo mai centrato più di due vittorie di consecutive. Faccio poi i complimenti al Cerignola, al netto di qualche orrore arbitrale ha giocato un bella partita oltre poi ad averci accolto in modo esemplare: si sono dimostrati una bella realtà, fa il calcio come deve esser fatto. Noi comunque guardiamo già oltre, lavorando per correggere gli errori".

Sugli arbitri: "Potrei stare a parlare dei dati che ci riguardano, come a esempio i soli 3 calci di rigore a favore e i 6 contro, ma sugli arbitri voglio fare un ragionamento diverso. Purtroppo in Serie C non vengono considerati come professionisti, nonostante siano spesso proiettati a una carriera in tal senso, il dirigere gare è per loro un secondo lavoro, e non hanno la minima assistenza tecnologica, lavorando poi a rimborso spese: non si può sempre pretendere la perfezione quando loro per primi non sono messi nella condizione di averla. Le giornate storte dei direttori di gara fanno arrabbiare tutti, me compreso, ma a mente fredda ribadisco quanto detto, e dico anche che sarebbe opportuna una riforma anche di questo, sia per rispetto degli arbitri che della categoria: la Serie C, come regime fiscale, è paragonata ad A e B, ma non ha le medesime tutele. Direi che è un aspetto da rivedere".


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