Non c’è due senza tre. Beh, forse questa volta no. Il detto lasciamolo da parte, perché Dario Marcolin, di Benjamin Mokulu, non potrà farne a meno per la terza volta di fila. A chiederlo è un attacco che con l’arrivo dell’ex catanese in panchina è diventato tremendamente sterile e per nulla pericoloso. Le zero reti segnate negli ultimi tre incontri (il primo, con la Ternana, con Tesser in panchina) spingono a un deciso cambio di passo che potrebbe comportare un nuovo cambio di modulo, all’abbandono del 4-3-2-1 e alla riproposizione del 4-3-1-2, o almeno di uno schieramento che preveda le due punte.

Una di queste sarà quasi certamente Mokulu, capocannoniere biancoverde con undici marcature, tutte su azione, reduce da due panchine consecutive e dalla doppietta realizzata lunedì pomeriggio, nel test amichevole contro la formazione Berretti. L’attaccante belga, che ha sulle spalle il peso di un attacco che dopo l’addio di Marcello Trotta e tranne la parentesi di Ascoli, fatica a colpire con continuità, scalpita e chiede spazio a un Marcolin che gli ha preferito uno spento Gigi Castaldo nei match contro Crotone e Latina.

Proprio il “Dieci” di Giugliano, a secco di gol su azione dal 27 dicembre, dal 2-1 messo a segno sul campo del Cesena, potrebbe accomodarsi in panchina nel caso in cui Marcolin non dovesse operare alcun cambiamento di sorta nel modulo da scegliere per affrontare il Pescara.

In caso di 4-3-1-2, Insigne dovrebbe ricoprire nuovamente il ruolo di trequartista, mentre in caso di conferma del 4-3-2-1, al posto dell’infortunato Gavazzi potrebbe giocare Joao Silva, provato spesso in quella posizione nel corso della settimana che ha portato al tracollo di Latina. Oltre a Mokulu, Marcolin regalerà una chance dal primo minuto anche a Bastien, pronto ad agire nel terzetto di centrocampo con Paghera e uno tra Arini e D’Angelo.

Sezione: Copertina / Data: Mer 06 aprile 2016 alle 19:15
Autore: Carmine Roca
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