Il direttore sportivo dell'Avellino, Enzo De Vito ha parlato in conferenza stampa, a mercato finito, per analizzare il lavoro svolto a gennaio, a partire dall'ingaggio di Michele Marconi prelevato a titolo definitivo da Sudtirol: "Abbiamo cercato di tamponare gli errori fatti, inserendo in organico buonissimi giocatori, accontentando il mister. Chiaramente se non avessi avuto una proprietà, che non ha badato a spese, questa campagna acquisti non avrebbe avuto luogo. Le operazioni più importanti le ha fatte l'Avellino, prendendo 3 calciatori dalla B come Marconi, Mazzocco e Tounkara. Abbiamo fatto il possibile, se non di più.
Marconi è un’operazione che solo grazie alla volontà della proprietà abbiamo potuto chiudere. L’operazione è stata complessa, delicata. Marconi è stato il primo calciatore indicato da Rastelli, nella riunione prima di Natale. Le tempistiche hanno avuto una ratio, il mister voleva Marconi, ci ha detto che prendere per prendere non aveva senso. Abbiamo tenuto conto degli obiettivi e della posizione di classifica dell’Avellino. Ho parlato con il ds del Sudtirol e mi ha detto che non potevano darci Marconi subito. Abbiamo parlato con gli agenti di Dionisi, la proprietà ha alzato il budget, ma lui ha rinnovato con l’Ascoli. Quindi siamo tornati su Marconi, ma non è stato facile, perché parliamo di un calciatore con un curriculum importante. È chiaro che se fosse arrivato prima sarebbe potuta andare diversamente, ma lui e gli altri nuovi arrivati possono rappresentare l’Avellino di oggi e l’Avellino del futuro.
A luglio e ad agosto, pensare all’incentivo all’esodo per i partenti, sarebbe stato da fallimento. Si è parlato di rivoluzione, Guadagni, Ceccarelli, Illanes, Franco giocano tutti titolari. Gli altri che sono andati via erano stati ritenuti idonei alla riconferma. Pensare di incentivare l’esodo di tutti e 20 i partenti, è impossibile. I fuori lista avevano un ingaggio 4 volte superiori ai calciatori che abbiamo mandato a farsi le ossa in prestito a gennaio. Ma chi è andato via ha pareggiato l’ingaggio percepito ad Avellino.
Gori? È stato un calciatore indicato al mister, avevamo l’accordo con il procuratore e con la Triestina, poi è saltato il cambio di proprietà e lui è rimasto a Trieste. Il mister ha individuato Matera, Casarini e Dall’Oglio nel ruolo di Gori, quindi ho pensato a Mazzocco, che con la sua fisicità può dare una grossa mano. Maisto è un 2003, Perrone è un 2003, sono degli input che mi ha dato l’amministratore D’Agostino, di pensare anche al settore giovanile. Ci sono state delle convocazioni in Nazionale di calciatori del 2007 e del 2008, che ci fanno molto piacere. I processi e i cambiamenti vanno seguiti, attesi, guidati e subiti. Si stanno mettendo le basi per arrivare dove la tifoseria e la città meritano.
La sostenibilità economica si chiama Maisto del 2003, Ricciardi che è del 2000, Pane che già c’era e tanto altro. Al di là degli errori commessi, si cerca di sbagliare il prima possibile. Sostenibilità si chiama prendere Marconi, ma anche Moretti del 2002, creare partnership con Inter e Monza. Possiamo parlare di Zappacosta, ma anche di Izzo e Di Gregorio, per il quale mi fecero le pernacchie, ora è al Monza. Gli errori si commettono, è chiaro, ma sempre in buona fede.
A Potenza abbiamo giocato quasi col minutaggio per gli under. In estate Montalto sarebbe venuto in prestito con diritto di riscatto, se non fossimo andati in B saremmo stati qui a cercare un altro attaccante. Io non devo difendere una società che è tra le prime in Italia. L’Avellino gioca con tre under, puntando alla Serie B. Io devo cercare di patrimonializzare il parco calciatori dell’Avellino. In questi mesi abbiamo inserito in organico del patrimonio, il tempo può dirmi se avrò avuto ragione o meno. Russo, ad esempio, è un 1999, faceva la riserva a Messina, qui è diventato il miglior marcatore della squadra. Bittante? Non è stato mai trattato.
Io mi reputo fortunato a essere il direttore sportivo dell’Avellino. I fatti accaduti qualche giorno fa hanno solamente turbato la quiete familiare. Bisogna metterlo in conto, ma lascio tutto alle spalle. È stata una parentesi negativa, ma vado avanti più forte e consapevole di prima".
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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