Pazienza lo aveva detto alla vigilia: occhio alla Virtus Francavilla. Era ben consapevole il tecnico dell'Avellino che i pugliesi avrebbero ripetuto la partita fatta al Partenio dal Monterosi, squadra citata proprio in conferenza prepartita, e così è stato. Ci si aspettava una Virtus Francavilla tutta arroccata in difesa a tenuta del risultato, e lo stesso mister Villa a fine partita ha ammesso di averla preparata così. E non può arrivare sempre il gol al 96' a salvarti. Certo c'è anche da dire che gli ospiti sono passati in vantaggio con un colpo di testa davvero fortunato finito giusto all'angolino, e non hanno creato più di tanto in avanti se si esclude il gol annullato per fuorigioco e un paio di parate di Ghidotti. Ma anche l'Avellino, che sicuramente ha mantenuto maggiormente il pallino del gioco e il possesso palla, è apparso più opaco rispetto alle ultime uscite, quasi stanco, con idee più annebbiate. L'avvio di gara non è piaciuto a Pazienza, lo ha ammesso lo stesso tecnico, ma per il resto le occasioni si sono contate sulle dita di una mano. La traversa di Palmiero nel primo tempo, il gol di Gori che ha riaperto i giochi a inizio ripresa, il forcing confuso nel finale di primo tempo e di gara, troppo poco per cercare di vincere una partita messasi subito in salita. Pazienza le ha provate tutte, anche lo spostamento già sperimentato di Sgarbi sulla fascia sinistra per inserire Gori in attacco e giocare con un attaccante in più, e il gol è arrivato subito, proprio da quest'ultimo. Ma poi la squadra è rimasta imbrigliata nelle maglie avversarie senza riuscire a trovare il guizzo vincente.

Merito sicuramente anche della Virtus che ha chiuso tutti gli spazi, ma è anche vero che è da un po' che stanno tirando la carretta, come si suol dire, sempre gli stessi interpreti, e un po' di stanchezza è fisiologica a questo punto. Scelte dettate anche dai tanti infortuni, che costringono il tecnico a far giocare più o meno sempre gli stessi, e l'ammonizione di Cancellotti non aiuterà alla prossima, visto che era diffidato e sarà squalificato. Potrebbe essere arretrato Ricciardi in quella posizione, con l'inserimento di Falbo a centrocampo, o viceversa. Una soluzione la si troverà, intanto giusto per non farsi mancare niente mercoledì ci sarà il turno infrasettimanale di Coppa Italia: occasione per far giocare chi lo ha fatto meno finora, e far tirare il fiato a chi sta facendo gli straordinari. sarà l'occasione per valutare lo stato di recupero dei vari Dall'Oglio, D'Angelo, Russo, rientri fondamentali per avere una coperta più lunga, che come abbiamo visto serve.

Un rallentamento è comunque ammissibile dopo cinque vittorie consecutive, certo l'occasione di centrare la sesta era ghiotta e a portata di mano, e se consideriamo anche un paio di azioni dubbire in area di rigore, un po' di amarezza resta. Ma ha detto bene Pazienza nel non voler cercare alibi: al di là dei possibili rigori l'Avellino non è apparso lucido come in altre occasioni, e un po' di realismo a volte non guasta. In settimana si è assistito a tanti elogi e clamori attorno all'Avellino, come se avesse già vinto il campionato: tornare con i piedi per terra, rimettersi sotto a lavorare sui tanti dettagli ancora da limare, non può che far bene alla squadra e contribuire a migliorare ancora, perché solo con l'umiltà e il lavoro, solo con la consapevolezza di non essere ancora arrivati ma che c'è tanta strada da fare, si può diventare più grandi.

Un punto permette intanto di staccare il Benevento e portarsi a -1 dalla vetta, certo le altre due campane devono ancora giocare la loro partita ma intanto si muove lentamente ancora la classifica.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 04 novembre 2023 alle 22:30
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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