"Ho aspettato fino a che potevo!!!", ha scritto Angelo D'Angelo sul suo profilo Facebook, quasi a voler giustificare il suo trasferimento alla Casertana, che ha fatto capitolare lui e Gigi Castaldo offrendo contratti a cifre importanti. 

D'Angelo e Castaldo sono due calciatori della Casertana e due ex bandiere dell'Avellino, oltre all'essere diventati - nelle ultime ore - due "normali" calciatori che hanno indossato la gloriosa maglia biancoverde, rispetto allo status di idoli indiscussi che hanno accompagnato le loro esperienze ad Avellino. Declassati da una corposa fetta della tifoseria irpina.

"Avrei seguito i lupi anche in serie D perché la maglia biancoverde l'ho tatuata addosso come una seconda pelle", ha scritto D'Angelo sui suoi profili social, ricevendo in cambio le invettive dei sui ex tifosi, che l'hanno presa come una mancanza di rispetto. Pure Castaldo, poche ore prima, aveva esternato lo stesso concetto, dichiarando di non aver rifiutato la Serie D, poiché nessuno della nuova società lo aveva ancora chiamato.

Forse D'Angelo e Castaldo dimenticano un particolare. La Calcio Avellino ssd è nata appena due giorni fa e si è iscritta al campionato di Serie D soltanto ieri mattina. Non ha ancora uno staff dirigenziale, nè uno staff tecnico. Non ha neppure i palloni, le magliette e, ad oggi, giocherebbe a Montemiletto.

Figuriamoci se, prima di ingaggiare un direttore sportivo e un allenatore, si sarebbe potuto procedere alla "riconferma" dei due calciatori. Chi avrebbe dovuto proporre un contratto, con l'avallo di chi? Non scherziamo. D'Angelo e Castaldo avrebbero potuto aspettare qualche giorno in più, o accettare Caserta senza "scuse" sulla tempistica e sull'attesa. E invece...

Ognuno è libero di accasarsi altrove. Dopotutto la Casertana è una società ben vista dai tifosi biancoverdi, legati da un consolidato gemellaggio con quelli rossoblù. Quindi non ci sarebbe stata alcuna remora alla notizia delle due ufficialità. Il caos si è generato per i due messaggi d'addio, impostati e sviluppati in modo sbagliato. Senza quel periodo "abbiamo aspettato fino a che abbiamo potuto", magari a quest'ora D'Angelo e Castaldo avrebbero ricevuto "in bocca al lupo" e dimostrazioni d'affetto per gli anni, le presenze, i gol e i risultati ottenuti in biancoverde. Come è giusto che sia, perché il tifoso avellinese non dimentica.

Qui non si parla più di riconoscenza, ma di buon senso. E buona fortuna ad entrambi. 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 11 agosto 2018 alle 20:30
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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