Un cammino quasi perfetto: dopo il paventato esonero di Braglia, sventato solo dall'intervento di un gruppo di calciatori che hanno chiesto alla società di confermare il tecnico toscano addossandosi tutte le responsabilità per i risultati scadenti, soprattutto la sconfitta di Monterosi, la squadra ha cambiato marcia. Da quella sciagurata sconfitta, che resta l'unica fin qui in campionato, la squadra ha cambiato volto e non ha più perso, anzi ha sempre vinto in casa e pareggiato in trasferta. Forse la scossa è servita. Vittoria sulla Virtus Francavilla, pareggi ad Andria e Catania, roboante vittoria interna con la Paganese prima del buon pari di Palermo e la vittoria odierna sul Taranto. Sei risultati utili consecutivi. Se non fosse per quell'8 che stona in classifica, ovvero i tanti pareggi inanellati dalla squadra biancoverde, staremmo forse parlando di un'altra classifica perché la compagine di Braglia è quella che ha perso meno in questo campionato, dopo la sorprendente caduta del Bari: solo a Monterosi la truppa biancoverde è uscita a mani vuote. E se le cose cominciano finalmente a ingranare forse potrà tornare a recitare il ruolo di protagonista che le è stato cucito addosso ai nastri di partenza a bocce ferme.
Evidentemente hanno pesato i tanti cambi in rosa, un po' inattesi dopo il buon campionato dello scorso anno, le difficoltà a inserirsi di tanti giocatori nuovi, le difficoltà dello stesso Braglia che ha cambiato vari moduli nel tentativo di far rendere al meglio i suoi prima di trovare forse l'assetto definitivo nel 4-2-3-1 o forse no, e ribadiamo forse un mercato non condotto al meglio soprattutto in attacco. Le vittorie e i gol che stanno finalmente arrivando non cambiano comunque un giudizio oggettivo su questa squadra, che manca di un'altra punta col fiuto del gol. Fortuna che finalmente Maniero si è sbloccato, ma ripetiamo, ad onor del vero, che un altro attaccante serve per poter recitare un ruolo da protagonista. Intanto però ci godiamo il ritorno dell'Avellino, delle vittorie e dell'alta classifica. Con questo successo infatti, in attesa delle altre gare in programma domani, l'Avellino è a quota 20 punti alla pari proprio di Taranto agganciato, Palermo e Catanzaro queste due però con una partita in meno, a -3 dal Monopoli secondo e -7 dal Bari capolista. Tutto riaperto quindi.
Peraltro vincere aiuta a vincere, il morale dei calciatori sarà ora sicuramente più alto e le convinzioni nei propri mezzi migliorate, e il naturale rodaggio di inizio stagione può lasciare spazio ora a un gioco più fluido e mnemonico da parte dei calciatori. Non sappiamo se uno-due mesi fa si sarebbe vinta questa partita, con tanti calciatori fuori causa per infortunio, una difesa quasi nuova, D'Angelo nell'inedito ruolo di mediano e tre trequartisti. Ma l'Avellino ce l'ha fatta lo stesso, proprio grazie agli uomini che tornavano, quasi per necessità, dopo un lungo stop forzato: Sbraga e Maniero. Il primo merita una menzione speciale, è stato quasi accantonato subito nel progetto di Braglia, lo stesso tecnico a fine partita oggi ha detto che ha riflettuto molto su di lui, oggi ha giocato per emergenza ma non ha fatto rimpiangere nessuno. Prestazione senza sbavature e gran gol. E chissà che qualche gerarchia non cambi.
Maniero è stato forse il motivo principale dei tanti pareggi dell'Avellino, che come volte abbiamo detto ha sbagliato ad assegnargli tutto il peso dell'attacco biancoverde, e conseguentemente nel suo periodo di appannamento anche l'Avellino ha fatto fatica a ritrovare la via del gol. E' tornato da un infortunio, è entrato a gioco in corso e ha trovato una rete da bomber vero. Ci auguriamo che sia l'inizio emblematico di un nuovo corso per lui e per l'attacco biancoverde, che finalmente comincia a girare.
E menzione speciale ovviamente anche per Forte che con la sua super parata nel finale ha evitato un pari quasi certo, e staremmo ora commentando un'altra partita. Anche lui uno dei più continui in questa stagione.
Ma ora entusiasmo alle spalle e testa al campo, la strada è ancora lunga e tanto è ancora da conquistare. Ma finalmente non è più tanto ripida come qualche settimana fa.
Evidentemente hanno pesato i tanti cambi in rosa, un po' inattesi dopo il buon campionato dello scorso anno, le difficoltà a inserirsi di tanti giocatori nuovi, le difficoltà dello stesso Braglia che ha cambiato vari moduli nel tentativo di far rendere al meglio i suoi prima di trovare forse l'assetto definitivo nel 4-2-3-1 o forse no, e ribadiamo forse un mercato non condotto al meglio soprattutto in attacco. Le vittorie e i gol che stanno finalmente arrivando non cambiano comunque un giudizio oggettivo su questa squadra, che manca di un'altra punta col fiuto del gol. Fortuna che finalmente Maniero si è sbloccato, ma ripetiamo, ad onor del vero, che un altro attaccante serve per poter recitare un ruolo da protagonista. Intanto però ci godiamo il ritorno dell'Avellino, delle vittorie e dell'alta classifica. Con questo successo infatti, in attesa delle altre gare in programma domani, l'Avellino è a quota 20 punti alla pari proprio di Taranto agganciato, Palermo e Catanzaro queste due però con una partita in meno, a -3 dal Monopoli secondo e -7 dal Bari capolista. Tutto riaperto quindi.
Peraltro vincere aiuta a vincere, il morale dei calciatori sarà ora sicuramente più alto e le convinzioni nei propri mezzi migliorate, e il naturale rodaggio di inizio stagione può lasciare spazio ora a un gioco più fluido e mnemonico da parte dei calciatori. Non sappiamo se uno-due mesi fa si sarebbe vinta questa partita, con tanti calciatori fuori causa per infortunio, una difesa quasi nuova, D'Angelo nell'inedito ruolo di mediano e tre trequartisti. Ma l'Avellino ce l'ha fatta lo stesso, proprio grazie agli uomini che tornavano, quasi per necessità, dopo un lungo stop forzato: Sbraga e Maniero. Il primo merita una menzione speciale, è stato quasi accantonato subito nel progetto di Braglia, lo stesso tecnico a fine partita oggi ha detto che ha riflettuto molto su di lui, oggi ha giocato per emergenza ma non ha fatto rimpiangere nessuno. Prestazione senza sbavature e gran gol. E chissà che qualche gerarchia non cambi.
Maniero è stato forse il motivo principale dei tanti pareggi dell'Avellino, che come volte abbiamo detto ha sbagliato ad assegnargli tutto il peso dell'attacco biancoverde, e conseguentemente nel suo periodo di appannamento anche l'Avellino ha fatto fatica a ritrovare la via del gol. E' tornato da un infortunio, è entrato a gioco in corso e ha trovato una rete da bomber vero. Ci auguriamo che sia l'inizio emblematico di un nuovo corso per lui e per l'attacco biancoverde, che finalmente comincia a girare.
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