Se il Cittadella giocasse ogni settimana contro l'Avellino probabilmente a giugno ci ritroveremmo a parlare di "miracolo Foscarini", nel senso che, i veneti festeggerebbero la promozione in massima serie e tanti saluti a salvezza e playout. Purtroppo per gli amaranto, oggi in maglia gialla, non sarà così perchè il bottino conquistabile contro gli irpini è già stato portato tutto a casa. Non hanno dovuto fare altro che sfruttare qualche contropiede, o meglio, qualche errore ingenuo di troppo degli uomini di Rastelli. Non si spiega il motivo della prestazione scialba e senza senso dell'Avellino. L'unica cosa certa, al momento, resta il fallo clamoroso di Schiavon, mediano di un certo livello di esperienza raggiunto in cadetteria. Se ne sarà reso probabilmente conto negli spogliatoi all'intervallo. Ne è scaturita una confusione pazzesca e la conseguente sostituzione a favore di Soumarè. Resta, purtroppo, l'errore di Chiosa in compartecipazione con Gomis sulla rete del vantaggio di Stanco. Il primo gol in campionato siglato proprio al Partenio. Un partitaccia dei biancoverdi che nel primo quarto d'ora di gioco avevano illuso i tifosi di una probabile, quanto fondamentale vittoria, soprattutto tra le mura amiche, in cui i gli irpini non sono affatto imbattibili come lo scorso anno. Inutile quanto prematuro appellarsi alle giocate dei nuovi acquisti. Mokulu è stato proiettato in pochi giorni in una realtà completamente diversa da quella francese. Per Trotta, invece a "parlare" è stata la condizione fisica non al top ma anche i pochi palloni giocabili. L'ex Fulham è di sicuro un centravanti che debba essere cercato dai compagni nel modo giusto per poter regalare la stoccata vincente.
Meglio, dunque, non guardare la classifica al momento ed evitare calcoli che porterebbero solamente ad un'emicrania poco gradita dopo una batosta del genere. Concentrarsi sugli errori e ritornare magari con i piedi per terra, questa sì, sarebbe la soluzione migliore. Prestare attenzione maggiormente su un ragazzo che ha lavorato tanto per tornare alla grande, ecco, anche questo, sarebbe un buon viatico in un momento difficile. Parliamo ovviamente di Paolo Regoli. Il nuovo Speedy Gonzales dell'Avellino. Sarà stato l'arrivo di un diretto concorrente come Almici a scuoterlo, oppure la sosta o magari è servito solo il giusto tempo per l'ambientamento in cadetteria. Poco importa. Se le prestazione continuassero ad essere così positive ci ritroveremmo a parlare di un degno erede di quel Davide Zappacosta lanciato proprio da Rastelli e che regala gol in serie A con la maglia dell'Atalanta.

Capitolo tifosi: instancabili ed encomiabili come al solito, dal primo all'ultimo minuto di gioco prima di dare spazio a una bordata di fischi, questa volta probabilmente giusti, verso una formazione che non ha dato il massimo e che in questo campionato scivola facilmente contro compagini di livello inferiore. Va bene che il torneo cadetto è difficile, ostico e chi più ne ha ne metta, ma perdere contro Crotone, Vicenza e Cittadella (sia andata che ritorno) non sarebbe un ottimo bigliettino da visita per i piani altissimi di classifica. Quei piani alti rappresentano il sogno di tutti: tifosi, addetti ai lavori ma anche dirigenza. La stessa dirigenza che ha compiuto sforzi importanti per puntellare la rosa e che si aspetta, ovviamente, qualcosa in più sul rettangolo di gioco. Magari a Foscarini avrebbe fatto comodo un campionato con un numero minore di squadre, come quello australiano ad esempio, dove i club si affrontano più volte tra di loro.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 24 gennaio 2015 alle 17:31
Autore: Pellegrino Marciano / Twitter: @pellegrinom17
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