In esclusiva a TuttoAvellino.it, ha parlato Nicola Gervasio, osservatore della ASD Heraclea, compagine di Candela (FG), che ha vinto il campionato di Promozione, girone C, in Campania, nel girone con le squadre irpine. Nicola Gervasio ha raccontato i segreti del successo della compagine che ha dominato il campionato di Promozione. Tutto il fascino e le difficoltà del calcio minore dilettantistico. Analogie anche con l'Avellino di Pazienza,il suo amore per il lupo, da dove nasce la sua passione e cosa si aspetta per la sua Heraclea e il suo Avellino. Gervasio racconta la sua passione, i suoi sogni e desideri, e di un Avellino chiamato al rush finale in Serie C e in ottica playoff.

La storia dell'Heraclea, il girone in Campania: "Il titolo dell'Heraclea nasce da anni, la sede è Rocchetta Sant'Antonio, essendo ai confini tra Campania e Puglia, da sempre ha giocato in gironi in Campania. Un'idea che nasce dal 2010 o 2011, sono tanti anni che giochiamo nel girone con le irpine e le campane essendo ai confini. Non è una cosa nata quest'anno. Siamo rimasti volentieri in Campania, per il fatto di una situazione logistica, il prossimo anno in Eccellenza ci sarà un girone unico. Quindi restando in Puglia, fare una trasferta, da Candela fino in Salento, sarebbe un dispendio di energie e anche economico non da poco, visto che ci vorrebbero 4ore e mezza, o 5, per arrivare a giocare. Quindi sarebbe un problema non da poco. Soprattutto nel periodo invernale, quando la partita è alle 14.30, per arrivare lì in orario, bisogna partire la mattina presto, svegliarsi verso le 5, e non sarebbe fattibile e allora si dovrebbe pernottare e quindi ci sarebbe un enorme dispiego economico. Allora si decise nel 2010-11, di entrare nei gironi irpini, con trasferte più brevi e quest'anno, magari giocare nel napoletano, impieghiamo massimo 2 ore. Il campionato campano resta comunque difficile, al pari di quello pugliese, perchè a detta di tutti sono i due gironi più complicati, ma comunque dal punto di vista logistico resta migliore per noi, per spostarci".

L'escalation dell'Heraclea: "L'anno scorso abbiamo vinto la Prima Categoria, sempre in gironi irpini. Prima giocavamo a Rocchetta, all'inizio della storia di questo club, ora abbiamo un bel campo a Candela, che ci permette di fare anche l'Eccellenza l'anno prossimo".

Le ambizioni: "Il progetto nasce l'anno scorso, da Compierchio, che è un giocatore simbolo, che insieme alla proprietà, creano questo progetto ambizioso. Da una riunione con i presidenti, Casillo e De Vitto, nasce questo progetto. Gennaro Casillo è il figlio del compianto patron Pasquale, ex presidente del Foggia e anche dell'Avellino tra le altre. Nasce questo dialogo tra i tre e si decide di fare qualcosa per il Candela Calcio e per il sociale, comprendendo anche paesi limitrofi, come Rocchetta Sant'Antonio e Sant'Agata di Puglia. Si decide a tavolino, una idea, in 5 anni, arrivare in Serie D. Poi è sempre difficile vincere, non è mai facile. Abbiamo avuto la bravura di vincere, iniziando l'anno scorso con la Prima Categoria, ricordo, arrivando secondi, dopo un testa a testa con il Grottaminarda (Lions Grotta), e vincendo i playoff. Siamo saliti in Promozione e da lì è partita la macchina organizzativa per vincere il campionato di Promozione. Poi non è mai facile vincere, a tutti i livelli. Ci sono tante componenti, tenere unito lo spogliatoio, essere compatti, ci sono gli avversari, quindi non è mai facile. Faccio i complimenti al nostro allenatore, Paolo Augelli, che è il primo anno che allena, perchè lui fino all'anno scorso ha giocato. E' stato davvero bravo, non è facile. Augelli, credo che insieme al preparatore atletico Menga e all'allenatore dei portieri Caruso, sono elementi di spessore e credo che ne sentiremo parlare bene anche in futuro. Gli auguro una grande carriera".

Il ruolo di osservatore: "Per quanto mi riguarda, ho iniziato a collaborare con l'Heraclea da questa stagione, ma sono entrato in una macchina già perfetta, che girava a meraviglia. Io mi sono calato nella parte. Mi chiamò Giuseppe De Vitto, uno dei proprietari, e mi ha voluto in società. Io ho accettato per il bene del nostro paese, Candela, per portare in alto una passione. Ci si mette sempre il doppio della voglia e delle energie, ma quando lo fai per il tuo paese, ci metti davvero il cuore. E' nata questa collaborazione, sono stato accolto in maniera meravigliosa. Collaboro con Antonio Compierchio, la squadra l'ha allestita lui, conosce tanti calciatori. L'anno scorso ha allenato e ha allestito la squadra, parlo della Prima Categoria. Quest'anno è arrivata poi la figura di Nicola Amoriello, al mio pari, un ds molto esperto in Campania. Ha fatto da ds con il Gladiator, alla Casertana di D'Agostino, e collaboriamo in sinergia. Io osservo partite e calciatori, quando noto qualcuno  di importante lo segnalo e ne parliamo, poi la società decide se ingaggiarlo o meno".

Sull'organizzazione della società: "E' perfetta, dai presidenti e proprietari, ai magazzinieri. I magazzinieri sono persone stupende, Rocco Favino e Zio Tommy, Tommaso Merseville, gli vogliamo tutti bene, un simbolo. Non fanno mancare mai nulla ai ragazzi. Dai magazzinieri, a partire dalla figura più alta, non manca nulla. Siamo davvero una sorta di famiglia. Ed ecco perchè il giocattolo Heraclea funziona alla perfezione. L'umiltà è alla base di tutto. Il Falconieri di turno, che ha giocato in Serie A, si mette a disposizione di tutti, parla con i più giovani. Sono ragazzi che soi sono calati nella parte, come Riccio e Mustone. Insomma. tutto è perfetto. Voglio citare il nostro asset societario. Partiamo dai presidenti, Giuseppe De Vitto e Gennaro Casillo, il mister Paolo Augelli, il preparatore atletico Giuseppe Menga, Massimo Caruso preparatore dei portieri. Abbiamo anche una fotografa ufficiale, Francesca Lattarulo, e poi tutto lo staff dirigenziale, Bruno Morrongiello vice presidente, Gaetano Danza, Giovanni Vivolo, Rocco Ceglia, Antonio D'Angelo, Giuseppe Giallella, Michele Di Mattia, Serena D'Antonio, Erika Di Pinto, M. Ripalta Turchiarelli, Antonio Morrongiello e Massimo Fares.  E Nicola Gervasio... Oltre i due magazzinieri che ho voluti citare per primi all'inizio".

Su squadre irpine che lo hanno colpito: "Assolutamente, innanzi tutto, dispiace per il discorso Grottaminarda (Lions Grotta), che ha avuto questo problema a gennaio, si sono dimessi i calciatori e lo staff, altrimenti se la stava giocando con noi per il primo posto. Eravamo punto a punto, si spera che questa squadra il Grotta, possa rinascere calcisticamente. Si spera che qualche imprenditore locale possa aiutare questo club a rinascere, perchè lo merita, lo so è difficile, ma purtroppo il lato economico, anche in categorie minori, è fondamentale. Poi c'è il Lions Montemiletto, bella realtà, farà i playoff lo stesso Bisaccia, in Prima Categoria, che hanno una buona tradizione sportiva".

Calcio dilettantistico che ha avuto problemi dal Covid: "Assolutamente si, i vari imprenditori hanno perso diverse entrate e magari hanno deciso di non investire più nel calcio. E' vero, c'è stata una netta diminuzione di iscritte da dopo il Covid. C'è bisogno imprenditori che vogliano investire e non è facile, perchè sono solo spese, entrate in queste categorie sono poche. Gli sponsor non è che ti danno chissà quanto, ci sono club che fanno pagare i biglietti nei campi sportivi (l'Heraclea non lo ha mai fatto), ma quanto puoi guadagnare? Quindi per quello dico, che servono realtà imprenditoriali, altrimenti è difficile creare realtà del genere e devo dire che noi siamo fortunati a Candela ad avere un progetto così bello e ambizioso".

Difficoltà in Eccellenza: "Essendo un campionato nuovo, non sappiamo il livello e la forza delle avversarie. Noi partiamo da un progetto di un club che vuole fare bene, non vogliamo certamente arrivare a salvarci all'ultima giornata. Partiamo da una ossatura nostra molto buona. Perchè fare quei numeri in Promozione, fa sì che hai una base buona per l'Eccellenza. Io dico con gli amici, se questa squadra, così come è, avrebbe giocato in Eccellenza, sarebbe arrivata tra le prime 6. Non bisogna smantellare, perchè poi vai a perdere quell'armonia, quell'amalgama che si è creata. E sappiamo tutti che poi diventa difficile ricreare il tutto. Certamente ci saranno dei ritocchi, dei piccoli puntelli, giocatori forti, gente di categoria, non c'è bisogno di andare a prendere quell'ex giocatore di Serie C o D, perchè poi è difficile che si possa calare nella realtà. L'obiettivo è fare bene, non sappiamo dove possiamo arrivare. Quest'anno ad esempio c'era la Sarnese, vediamo la Scafatese, lo stesso Agropoli ha fatto una squadra ambiziosa quest'anno, vediamo il prossimo. Poi magari qualche retrocessa dalla D. Vediamo un po', sarà avvincente. Aspettiamo di capire prima il girone, credo saremo nel B, poi vedremo il da farsi".

Nicola, sei un grande tifoso dell'Avellino, ci racconti un po' dove nasce la tua passione: "Sono un grande tifoso del lupo, non me ne sono mai pentito, anche quando da piccolo gli amici festeggiavano, chi tifoso della Juve, chi del Milan, chi dell'Inter, del Napoli. Io ho sempre mantenuto la mia fede. Io ho seguito un po' dell'Avellino in Serie A, ricordo il gol di Bertoni contro la Juventus. La mia passione è nata grazie a papà, che è di Bisaccia, poi è venuto a Candela, ha conosciuto mamma e si sono sposati. Ma la sua passione per l'Avellino è rimasta intatta, e mi faceva vedere da bambino 90° minuto, ascoltavamo la Radio. Mi ricordo la prima partita allo stadio, a Foggia, in Serie B, nel 1990, forse, io ero piccolo, vincemmo 2-1, segnò Signori per loro, noi la ribaltammo con la doppietta di Sorbello. Era l'Avellino di Taglialatela, c'erano Ciccio Baiano e Ravanelli in panchina con noi. Da lì poi partì la mia passione, ricordo ancora tra i banchi di scuola Forza Avellino sui banchi, o alla lavagna. E quindi è una passione che mi sono sempre portato e io tifo solo Avellino e ovviamente la mia Heraclea. Spesso sono venuto anche al Partenio, ricordo la vittoria di Crotone, la promozione in B, il derby col Napoli".

Passione indiscussa: "Assolutamente ho sempre amato il lupo. Qui in quegli anni c'era il Foggia di Zeman, il Bari di Fascetti, allora era facile che qualche amico potesse spingere queste squadre qui. Ma io ho amato sempre il lupo. L'Avellino è la mia Serie A, al di là delle categorie, anche in Serie D, nei vari fallimenti. Anche nelle vittorie in Serie D, mi emozionavo, o con le sconfitte. Il tifoso è quello".

Non bisogna stravolgere: "Sì, io credo che stravolgere sempre una rosa in questi anni, sia stato l'errore della famiglia D'Agostino. In particolare dopo il ko con il Foggia, con quella famosa conferenza. Io dico sempre, nella vita, quando accade una cosa, non bisogna reagire a caldo, ma pensarci bene qualche tempo e poi agire. Ragionarci un po'. Cosa che andava fatta con quell'Avellino. Anche perchè, si arrivava da un buon campionato, si fece terzi solo per la differenza reti col Catanzaro, altrimenti era un secondo posto, e nonostante quella sconfitta, bisognava ripartire, puntellando un po' la rosa, senza stravolgere. Bisognava ripartire da lì, blindando quei calciatori forti, rendendosi conto che bastava poco. Stessi errori fatti anche da altre compagini, non solo dall'Avellino, cito magari il Crotone".

Sui lupi di quest'anno: "Mi auguro che accada proprio questo. Nel senso, ora bisogna affrontare i playoff, ci auguriamo tutti che vadano come devono andare, ovvero, con la vittoria. Ma qualora si dovesse perdere, non bisogna stravolgere la rosa, l'asset societario. Si deve ripartire da quella base, mancano 4-5 calciatori e ripartire. Io voglio dare fiducia a Pazienza, che è un tecnico emergente, ha potuto avere un momento di confusione, ma credo che sia all'altezza della situazione. L'importante è avere unità di intenti, non si può ripartire da idee diverse tra lui e il direttore sportivo. Ripartire da basi solide, i vari Patierno, i vari senatori, i vari elementi importanti e ripartire".

Anche perchè vincere, in Terza Categoria, Promozione, Serie A, è uguale: "E' assolutamente uguale, lo sto vivendo sulla mia pelle, le componenti che portano al successo, è lo stesso. Cambiano gli interpreti, ma la gestione dei calciatori, le piccole cose, le vedi e devi essere bravo. Ecco perchè dicevo, per tornare a prima, Paolo Augelli, il mister dell'Heraclea, è stato bravissimo, perfetto. Perchè in un anno, su 30 partite, ha gestito bene lo spogliatoio, ha saputo gestire il calciatore scontento, ed è stato bravo a parlargli, a capire il problema, a dargli le opportunità che desiderava".

Stringersi intorno alla squadra: "Assolutamente si, noi dell'Heraclea abbiamo saputo stringersi alla squadra nel momento importante, quando magari non si raccoglievano le vittorie. I tifosi dell'Avellino? Mi schiero con il presidente D'Agostino. Io capisco la Curva e gli ultras, c'è amarezza, anche perchè come ha sottolineato il presidente, l'Avellino era partito per vincere il campionato, lo ha detto lui no? Gli investimenti fatti sono sotto gli occhi di tutti. Ovviamente c'è amarezza, perchè quando poi parti così, dai delle speranze ai tifosi, perchè ti senti forte, organizzi programmi, i tifosi poi hanno recepito il messaggio, facendo oltre 5.000 abbonamenti. Avesse detto ci vogliamo salvare, avrebbe fatto 200 abbonamenti. Per dire, quindi, a livello mediatico, è stato giusto. Sono d'accordo. E capisco la Curva. Ma ora, da dirigente di una piccola realtà di calcio, mi metto nei panni della dirigenza, del ds, del presidente e anche io direi alla piazza di starci vicino. Anche perchè il presidente ha dichiaratl che non cambierà nessuno, l'allenatore sarà Pazienza fino alla fine della stagione, a meno che non perdi 3-4 partite da qui alla fine. Io lancio un appello sottoscrivendo le parole di D'Agostino, stare vicini alla squadra fino alla fine dei playoff".

Un messaggio in particolare: "Ti ringrazio perchè voglio aprire due parentesi. L'Avellino all'arrivo di Pazienza, ha fatto 5-6 vittorie e nei playoff, con 5-6 vittorie, vai in B. Una squadra che lo ha fatto già, perchè non può ripetersi? E allora, siamo fiduciosi su questo. Abbiamo vinto inoltre su campi importanti. Catania, Caserta, Benevento. Crotone. E questo mi fa ben sperare per i playoff. Abbiamo inoltre il miglior attacco, ha fatto più gol di tutti. E quindi bisogna partire da questi punti forti. Se Pazienza riuscirà ad avere la quadratura che ha avuto all'inizio, insieme all'apporto dei tifosi e all'appoggio del direttore sportivo e generale, l'Avellino ai playoff è tra le favorite. Noi, con il nostro pubblico, la nostra passione, l'esperienza che ha questo gruppo, può portarci a vincere. Altrimenti, se continuiamo a fare muro contro muro, non si va da nessuna parte. Poi, non si dovesse vincere, a giugno è giusto contestare, tirare le somme e magari cambiare dopo una analisi. Però, non bisogna fare l'errore di stravolgere il gruppo, come detto prima".

Sul momento: "La barca non sta affondando, manca un mese di sacrificio. Che senso ha mettersi a remare contro oggi? Poi dopo i playoff, ci faremo le nostre idee, acome anche io, farò le mie analisi, farò le mie delucidazioni. La nostra forza è sempre stato il pubblico. Io ringrazio sempre mio padre che mi ha trasmesso questa passione per l'Avellino, e sono orgoglioso di essere un tifoso di questi colori. L'Avellino ha rappresentato la rivalsa di un popolo, la rivalsa del Sud. Quando si vinceva con la Juve, Inter, Napoli era una cosa stupenda".

Una bella amichevole in estate tra Avellino ed Heraclea: "Sarebbe bello. Perchè no, poi il nostro presidente Casillo, ha ancora rapporti ad Avellino. Nel corso del ritiro perchè no, poi in fase di ritiro si fanno amichevoli con squadre di Eccellenza, Promozione, sarebbe stupendo".

Una visita al Partenio: "Penso che per i playoff dovrei esserci, Prometto che ci sarò, ci vedremo e ci abbracceremo".

Intervista Nicola Gervasio
Sezione: Calcio Minore / Data: Mer 27 marzo 2024 alle 20:00
Autore: Marco Costanza
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